Anno 1311: I Bravi della Valassina contro l’invasione!!
Le vestigia dei vecchi castelli della valle spesso sono considerati ruderi di tempi andati, troppo spesso dimentichiamo che la Brianza finisce alla Cascata della Valategna, che non fummo fatti per essere mangia nebbia con il naso fisso sul libro dei conti, che il passato che ci precede è denso di storia e d’eroismo. Dimentichiamo che siamo una popolazione che ha saputo difendere nel tempo la propria terra, i monti che dominano la terrazza lagustre più famosa al mondo, il nostro Lario di cui la Valassina ne è il cuore.
E quando questo avviene conviene riaprire il libro per sfogliarne le pagine. Il libro è indubbiamente “Memorie storiche della Valassina” scritto nel 1796 da {it:Carlo Mazza} , prevosto della Pieve di Asso:
“Anno 1311 – In quest’anno, come rileviamo dal proclama di scomunica contro {it:Matteo_I_Visconti|Matteo Visconte} , la Valassina e tutte le altre terre furono, da Matteo, date in preda e dominio ai vari capitani e parenti, nonostanti le promesse che quell’ipocrita aveva giurate al predetto Arcivescovo Cassone Toriani, in faccia all’Imperatorie, di rispettare per sempre i di lui possessi.
L’invasore della Valassina fu {it:Facciolo della Pusterla}, Milanese, uomo guerriero e feroce che, dopo due anni restò prigioniero dei Torriani nella battaglai data presso il Tesinello. Costui con un corpo di truppe datagli da Matteo, si portò in Valassina per prendervi possesso; ma – trovandovi armati gli abitanti che gli fecero valida resistenza – mise a rubba ed incedio solo quelle nostre terre che non trovò ben presidiate.
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