Asso, frammenti di Medioevo
“Le tortuose stradine di Asso con le loro ripide salite e il loro selciato sdrucciolevole”
Asso era una terra antica dai tratti mediovali forti. Così la vedeva {it:Sthendhal} nel 1818 e così si mostra ancora oggi, con le stimmate medievali impresse nelle stradine, nei vicoli, nello stesso impianto urbanistico dettato dalle proiezioni del castello e della concentrazione delle case forti disposte attorno ad un nucleo centrale del vecchio borgo medioevale.
“A chi ha l’anima sensibile al bello pittoresco, suol piacere tutto l’insieme di questa veduta.”
{it:Calro Mazza} così descriveva Asso nel 1796. Le parole erano dettate indubbiamente dal suo amore per il proprio paese ma anche dalla forte suggestione di un “chiaroscuro d’un ben inteso quadro di prospettiva”, ravvivato dai monti,dal fiume delle “terre che si scorgono in lontananza”.
“Le tre Torri che si ergono nel sito più eminente del Borgo, il letto del fiume, il ponte, le case civili frammezzano alle rustiche, le due terre di Pagnano e Fraino a lui sovrastanti, l’elevate e visibili pianure di Gemù e di Caglio e le terre che si scorgono in lontananza, avvivano e fanno il chiaroscuro di un ben inteso quadro di prospettiva”. ( {it:Carlo_Mazza|C.Mazza} )
L’antico Borgo di Asso è un vero inno all’identità del luogo.
“Dopo un insensibile salita s’affaccia l’antico Borgo di Asso, teatralmente fabbricato sul pendio d’un monte alle cui falde scorre il Lambro”. ( {it:Carlo_Mazza|C.Mazza} )
Si può ipotizzare che “l’antica mura di Asso scendesse dal Castello verso S.Giuseppe, abbracciando la piazza del mercato (e il suddetto mulino e Fondo) salendo fino al Ceppo Rosso attorno alla Casa Locatelli e Prepositurale (la quale fu poi rifrabbricata sulla stessa mura), fino a congiungersi nuovamente al Castello verso Levante” . ( {it:Carlo_Mazza|C.Mazza} )