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I Flaghéé e la tenda

I Flaghéé e la tenda

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Verso mezzogiorno la pioggia ha smesso di cadere battente e ci ha concesso un po’ di tempo per “operare” sulla tenda che inevitabilmente ha risentito della pioggia.
Fuori tutto all’aria, risistemare picchetti e tiranti, asciugare con una maglietta il fondo ed i materessini. Poi, quando il vento ha cominciato a portare pioggia, nuovamente dentro.
Pranzo con qualche fetta di pane da toast e copiose fette di proscuitto crudo, qualche uvetta secca ed un po’ di cioccolato.
Sono confidente. Il piano é semplice: se domani mattina schiarisce lasciamo tutto ad asciugare qui e saliamo in Grignetta con gli zaini leggeri attraversando in cresta fino al Grignone e ritorno.
Se tutto procede come spero domani il nostro campo potrebbe essersi giá spostato lungo l’attraversata bassa.
Vedremo, per intanto cerchiamo di stare all’asciutto (per quanto possibile).
Ciao’

I flaghéé sotto la pioggia

I flaghéé sotto la pioggia

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Ieri sera ci siamo infilati nei sacchi a pelo alle sette ed ha iniziato a piovere verso le nove.
Dormire si é dormito ma stamattina, dopo dieci ore di pioggia, la mia piccola tenda comincia  a dar segni di cedimento e le pareti sono ormai fradice. Diamo il nostro meglio nel tenere asciutto il nostro equipaggiamento.
La maggior parte dei guai li da il vento che soffia in raffiche furiose e lunghissime creando un rombo che assomiglia a quello di una cascata.
Povera la mia vecchia tenda. La comprai nel 2001 quando la multinazionale per cui lavoravo mi spedí a un simposio organizzato da un universitá olandese: HAL2001.
Nei prati del campus universitario oltre 400 tende ospitavano i partecipanti alla piú grande “woodstook” informatica mai svolta in Europa. I migliori “ribelli” tecnologici, liberi pensatori e hacker del vecchio continente si erano dati appuntamento per divertursi ma anche per sare una forma alla libertá nel nascente mondo digitale: Internet, Open Source e libertá tencologica. Hippies in versione due punto zero.
Non crediate, non c’erano solo uomini: ricordo una ragazza belga, molto carina e con i capelli blu, che fu invitata a raccontare dei moduli del kernel linux che aveva riscritto. Bella, stravagante e geniale: fascino e pericolo in una persona sola!
Oggi come allora la mia piccola tenda imbarca acqua sotto la pioggia. Oggi come allora tra le sue umide pareti é bello sentirsi libero.

P.s. Bene la poesia ma speriamo finisca in fretta!

Flaghéé150: giorno quattro

Flaghéé150: giorno quattro

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Oggi Lele sul GER si é guadagnato le stellette: era dura e per lui era una novitá ma ha affrontato la difficoltá con il giusto spirito. Ora siamo qui, accampati sopra il rifugio Porta a ridosso dell’attacco del sentiero Cermenati, il 7, il meno tecnico. Il tempo sta cambiando ed ho dovuto cercare dove piantare la tenda.  Nella peggiore delle ipotesi staremo un giorno e mezzo sotto la pioggia e per questo dovevo scegliere con attenzione. Ci siamo messi nel bosco, posizionati dietro un piccola collinetta che ci ripari dallo scorrere dell’acqua e dalla caduta dei sassi. Credo sia un buon posto e poco distante ho trovato la cova di un capriolo: la notte ci dará un giudizio alla mia scelta. A domani!

I Flaghéé ai Resinelli

I Flaghéé ai Resinelli

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Superata la salita al Coltignone il sentiero prosegue mordido e pianeggiante attraverso i boschi. Siamo nel parco del Valentino nel Pian dei Resinelli. Il tempo ancora regge ma si vede che sta per cambiare. Sbucando dal bosco appare in tutta la sua magnificenza la Grignetta e Lele, vedendola, per scherzare si fa il segno della croce. Non sa come quel gesto scaramantico compaia nelle canzoni e nelle leggende della Grigna:“…facciam la croce in fronte non ci farai morir” recita infatti la canzone. Molti vengono in Grigna per sport, io ascolto quelle canzoni e quei racconti fin da quando ero bambino: in Grigna ci vengo in pellegrinaggio e munito di adeguata umiltá. In paese facciamo spesa in un piccolo alimentari. Il proprietario ci prende in simpatia e ci offre due pere e due mele direttamente dalla dispensa di casa. Le vie qui si chiamano Carlo Mauri o Daniele Chiappa: é un piccolo tempio dell’alpinismo quello che ci circonda. L’aria cambia. Le nubi si abbassano, é tempo di cercare un buon posto dopo passare la notte.

I Flaghéé sul Coltignone

I Flaghéé sul Coltignone

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Uscire dal GER ha richiesto un bell’impegno ed tratto finale, esposto ed attrezzato con catene, mi ha dato qualche brivido. Lele se l’é cavata molto bene nonostante fosse una salita impegnativa e per certi versi pericolosa resa ancora piú difficile dal peso degli zaini.In cima abbiamo scherzato con un signore di Civate: secondo lui lo zaino di Lele sfiorerebbe i diciasette chili mentre il mio supererebbe abbondantemente i venti.In effetti non li abbiano mai pesati per godere di una “beata ignoranza”, ora peró un po’ di curiositá me l’ha messa: affetto il chilo di prosciutto che ho con me, prima o poi peseremo anche i nostri zaini 😉

La bandiera esposta é dedicata ai fratelli Cairoli da Christian:“Ma vinceremo di certo:andremo a Roma!” Prosegue il viaggio dei Flaghéé!!

Buongiorno Flaghéé

Buongiorno Flaghéé

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Una foto, una scusa per tirare fiato. Ieri eravamo sulla montagna di fronte, al di lá del lago. Il giorno prima ancora su quella piú infondo e due giorni fa su quella che a malapena si intravvede nella foschia.
Ora invece risaliamo il fianco del San Martino per raggiungere il Crocione.
Non c’é il sole ma fa un gran caldo: il cielo prepara la pioggia.

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