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Flaghéé150: bollettino medico

Flaghéé150: bollettino medico

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Mi va di scherzarci sopra perché fortunatamente va tuto bene. Ho portato Lele al pronto soccorso consegnandolo ad una bionda dottoressa. Quando me lo hanno reso aveva il ditone tutto fasciato ed il referto: il taglio, molto vicino all’articolazione della falange, era abbastanza profondo ma non c’é stata alcuna lesione ai tendini. Bene mi sono detto tirando un sospiro di solievo.
Lele ha raccontato a tutti in ospedale del curioso viaggio che stiamo compiendo e cosí gli hanno sistemato per bene il dito senza il bisogno di punti di sutura. Tra tre giorni deve rifare il bendaggio ed in meno di una settimana sarà di nuovo “abile ed arruolato”.
Sono molto contento che non fosse nulla di grave. Che questo sia da esempio di quanto sciocco sia abbandonare rifiuti nel bosco e di come sia importante la prudenza.
Il nostro viaggio é finito? Niente affatto!
Ci siamo fermati ai piedi del Legnone ed é da lì che ripartirá: settimana prossima l’Alpinismo Giovanile salirà proprio sul Legnone ed i Flaghéé porteranno la loro prossima bandiera accompagnando proprio i ragazzi del Cai Asso.
Quindi qualche giorno di riposo al “giovane”, ferito più nell’orgoglio che nel corpo, e saremo di nuovo in missione.
Spero che nessuno si sia preoccupato, il nostro viaggio deve essere una gioiosa scoperta e nessun piccolo incidente deve diventare un possibile problema.
Questa notte i Flaghéé dormono all’asciutto: a domani!

I Flaghéé sulla Coriera

I Flaghéé sulla Coriera

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Oggi non andava male, alla pioggia si alternavano schiarite di sole ed avevamo superato il Varrone pronti a salire lungo le pendici del Legnone puntando agli alpeggi in quota.
Poi il guaio: Lele, cammino nel bosco, é scivolato ed appoggiando la mano tra le foglie ha beccato un coccio di vetro lì da chissà quanto tempo.
Il risultato é un taglio abbastanza profondo nel dito anulare della mano sinistra.
Non credo sia nulla di grave ma non si sottovutano i tagli alle mani.
Dopo aver medicato il dito la decisione, tra le mille proteste di Lele, é stata presa: si va dal un dottore.l
Per colpa del solito incivile a cui far fischiare le orecchie il nostro viaggio fa uno stop forzato.
Con il nostro Lele “ferito” abbiamo ridosso la valle fino a Piazzo e Somadino acchiappando al volo la corietà per Bellano e da lí, con il treno, verso Lecco.
Brontola come un matto perché  avrebbe voluto continuare ma, visto che sono io il capo, la mia decisione é insindacabile. Nessuno dei “vecchi” che mi hanno insegnato quel poco che so sulle montagne approverebbe una decisione diversa. La montagna richiede prudenza e umiltà.
Alla fine abbiamo dato un “taglio” alla pioggia ma resta un conto aperto con il Legnone e gli altri monti.
Non preoccupatevi: a presto!

Flaghéé: giorno sette

Flaghéé: giorno sette

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Questo é quello che si vefe fuori dalla nostra tenda quando non piove.
Oggi giornata dura ma positiva. Reggiamo bene tutti i disagi del tempo ma spero che presto un paio di giorni di sole me li conceda il cielo.
Domani scendiamo di 1000 metri in Val Varrone per risalire di altrettanti 1000 per raggiungere il Legnoncino, poi sarà il tempo a decidere davanti alla più alta delle montagne che dobbiamo affrontare: il Legnone.
Qui dalla tenda Flaghéé vi auguriamo buona notte!

I Flaghéé sul Muggio

I Flaghéé sul Muggio

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Questa doveva essere una giornata semplice. Da Tacendo alla cima del Muggio sono 1300 metri di dislivello ma la montagna é di fatto un grande panettone senza particolari difficoltà sebbene superi i 1800 metri di quota. Il Giumello poi é carrozzabile.
Tuttavia salire per la vecchia malattia si é dimostrato impervio perché spesso il sentiero si perdeva e su tutto una stramaledetta pioggia.
Poi finalmente la cima e la bandiera di Giorgia con una frase di uno dei mille che vale la pena ricordare:“Ci hanno tacciato di essere facinorosi,pazzi, gente cheche non ha nulla da perdere. Adesso che tutto é riuscito battono le mani e plaudono ai giovani eroi. In realtà  abbiamo vissuto fatti che paiono usciti dalla fantasia di romanzo.”

I Flaghéé ed il grande albero

I Flaghéé ed il grande albero

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“ragazzi, il sentiero l’é un po’ impiccato” ci ha indicato un signore e, ovviamente, non solo era in piedi come una mano ma intricato come un labirinto ed imboscato dal tanto che nessuno lo percorreva.
Ora siamo quasi arrivati ad Inesio puntando a raggiungere Mornico.
Ci siamo fermati per pranzo sotto questo grande albero. Visto il pandemonio che scatenó una mia foto sotto i cedri ho lasciato che fosse Lele ad essere immortalato con questa meraviglia arborea.
Ciao, a presto!

I Flaghéé in Valsassina

I Flaghéé in Valsassina

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Superata la Valle dei Mulini, particolarmente selvaggia ed impervia, siamo arrivati in valle.
La notte ha portato un po’ di pioggia ma nulla di preoccupante.
Ora, dopo un meritatissimo (la prima cosa calda in sei giorni!), proseguiamo verso Taceno per poi addentrarci nei boschi che portano agli alti prati del Giumello, ora coperto di nuvole.
Ps. La valle dei mulini é molto bella ma ha cattiva fama, purtroppo, per i tanti ragazzi caduti nei crotti lungo il fiume.

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