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Flaghéé150: giorno dieci

Flaghéé150: giorno dieci

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É stata una giornata strana oggi. Il tempo continuava a cambiare ed i pendii del Bregagno non davano tregua. In cima sembrava che il tempo volesse farla finita con noi: prima una pioggia battente e poi nebbia fitta.
Bagnati si avanzava quasi alla cieca ed un po’ di sfiducia e stanchezza cominciava ad emergere. “Perché tanta sfortuna?” mi sono chiesto.
A volte basta chiedere ed il cielo risponde: in un attimo si è  aperto uno squarcio tra le nuvole ed é apparso il blu del cielo e finalmente si è mostrato anche il sole.
É giugno ed eravamo a 2000 metri, il calore di quell’apparizione improvvisa si faceva sentire attraverso i vestiti bagnati.
Attorno a noi era ancora tutto nebbia, ci siamo fermati, abbiamo tolto le giacche e mangiato qualcosa.
Che bello sentire il calore del sole, sentire quanto possa essere amica la natura dopo tante difficoltà.
Non é durato molto, una decina di minuti, ma é stato magnifico.
Poi, piano piano, dopo altra pioggia, tutto il cielo ha cominciato a schiarirsi ed ora posso scrivervi osservando un tramonto sereno.
Siamo alla chiesetta di Santa Amate, il suo sagrato darà  accoglienza a due curiosi pellegrini questa notte che pare senza pioggia.
Quelle che vedete sono le montagne svizzere e più  sotto il lago di Lugano.
Per oggi é tutto: buona notte.

I Flaghéé sul Bregagnino

I Flaghéé sul Bregagnino

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Sempre un po’ in differita per via del tempo ma ecco la foto del Bregagnino con la bandiera di Giulia dedicata a Cairoli Adelaide.
Ora siamo scesi di quota per ripararci dal vento. Voi non ci crederete ma qui é apparso un sole caldo che averci trovato tra le nuvole. Tutto intorno é nebbia mente il cielo finalmente ci scalda un po’.
Mangiamo qualcosa per poi spingerci verso il rifugio Menaggio ed il Grona.

I Flaghéé sul Bregagno

I Flaghéé sul Bregagno

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Un po’ in differita ma la pioggia battente e la nebbia ci davano filo tale torcere.
Eccoci alla cima del Bregagno, 2107 metri sulla costa ovest del Lario.
La foto non vi inganni, é una montagna stupenda, ricca di prati (scoscesi), acqua ed una vista magnifica (nuvole permettendo).
La salita, interminabile, si é fatta impegnativa dopo l’alpe Sumero, un alpeggio investito e quasi distrutto dalla neve.
Prati, prati e capre e finalmente la vetta.
Ad accoglierci il peggior acquazzone della giornata ma niente ci impedisce di porre la prossima bandiera dedicata da Mattia a Massimo D’Azelio.
I Flaghéé vanno avanti!
Ps: quando le nuvole si aprono é davvero magnifico qui. Aspettate il rientro per le foto dell’altra macchina e vedrete!

I Flaghéé sulla West Coast

I Flaghéé sulla West Coast

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Durante la notte ha piovuto ma il tetto del baittello ha retto senza nemmeno crollarci sulla testa.
Anche questa mattina pioveva e così abbiamo atteso una schiarita per metterci in marcia.
É buffo, guardando al di là del lago vediamo solo montagne che abbiamo già attraversato. Tra le nubi cerchiamo la strada fatta, la cima o il posto dove abbiamo dormito.
Nella foto, tra le nuvole, si vede la Grignetta ed il Grignone ma guardando più a sud, nella destra della foto, si vede anche il Moregallo ed i Corni.
Continua la nostra salita al Bregagno!

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