La scalinata che sale a Brunate fa sentire tutto il peso degli zaini ma la giornata di sole con cui prende il via il nostro viaggio allevia ogni fatica. Tiriamo fiato guardando l’orizzonte: se saremo bravi é lá che saremo questa sera…
Dopo la pioggia di ieri oggi splende un magnifico sole sul lago di Como e le sue montagne. Un brillante verde colora ogni cosa. Siamo in partenza ed eccoci qui, sul piazzale della storica funicolare, pronti ad iniziare il nostro viaggio. La funicolare é in manutenzione e per noi non restano che le scale: si va!
Sono come fili sottili, quasi invisibili, che attraverso il tempo e lo spazio uniscono le persone accomunandone le vite: io li chiamo legami.
Spesso ho la fortuna di riconoscerli e a volte persino di fare parte di quell’insieme di trama ed ordito che dà vita alla storia.
Un legame è un vincolo che collega due o più cose, il loro ruolo spazia dalla scienza ai sentimenti e, spesso, “creare un legame” è quanto di meglio possiamo tentare di fare.
Con quest’idea, “unire le cose”, vi racconto il legame che accomuna i ragazzi di una scuola, le medie del mio paese, alle cime delle montagne del Lario ed ancora con i giovani che durante il Risorgimento Italiano seppero distinguersi in un’ Italia che stava per nascere.
Sabato io e Lele partiremo per attraversare le montagne del Lago di Como mentre Venerdì ci saranno consegnate le bandiere che ci accompagneranno durante questo nuovo viaggio: le Flaghéé.
Quest’anno, per celebrare la Storia d’Italia nel suo 150° anniversario, le bandiere del Lario saranno diverse dal passato: sono state infatti realizzate a mano dei ragazzi della IIIa C di Asso ed ognuna di esse è dedicata ad una figura del passato di cui, tra colorati disegni, ne riporta una citazione.
Ogni bandiera sventolerà su una cima che attraverseremo ed ognuna di esse diverrà un legame: un sottile filo che legherà un giovane studente, una montagna del nostro territorio ed un giovane del passato che non ha avuto paura di credere nei propri ideali.
Quelle bandiere diventeranno sottili fili in grado di unire Giorgia, Samuele o Aurora, la Grigna, il Grona o il Legnone ed il pensiero di figure come Nino Bixio, Garibaldi o Adelaide Cairoli. Legami che starà a me e a Lele “intrecciare” in un unico viaggio che sappia abbracciare la nostra storia e il nostro terriotorio sostenendo e spronando i nostri giovani a conquistarsi un ruolo nel futuro di tutti noi.
Ecco le Flaghéé dell’Unità d’Italia, ecco le Bandiere di una Gioventù Ribelle.
Davide “Birillo” Valsecchi
Un ringraziamento alla Professoressa Giulia Caminada e a tuti i ragazzi della IIIaC della Scuola Media di Asso di BlogGiornalismo.scuoleasso.it.
Quest’anno le Flaghéé vanno in montagna ed i ragazzi delle scuole di Asso mi hanno chiesto di stilare la lista delle cime che intendiamo affrontare: anche loro vogliono dare vita ad un’iniziativa legata al nostro viaggio.
Il progetto che mi hanno esposto è molto interessante ed ha un alto valore simbolico e storico ma è giusto che ve lo raccontino i ragazzi quando saranno pronti.
Così, per aiutarli, ho stilato la lista delle cime affinando il percorso. Che dire, sono davvero tante, spesso sono molto vicine ma i “sali e scendi” ci faranno scarpinare un bel po’. Sono affascinato sopratutto dalle montagne meno note, quelle meno “nobili” ed appariscenti che pure contribuiscono al panorama del nostro lago.
Le montagne evidenziate in rosso sono le più note ma per ognuna di queste montagne cercerò di realizzare una piccola scheda in modo che anche le meno note possano essere riscoperte e conosciute.
Triangolo Lariano
Monte Uccellera
(1027)
Punta Tre Termini
(1140)
Monte Astele
(1186)
Monte Bolletto
(1181)
Monte Bollettone
(1317)
Monte Palanzone
(1436)
Braga di Cavallo
(1354)
Monte Cornet
(1318)
Monte Ponciv
(1452)
Cima del Costone
(1614)
Monte San Primo
(1886)
Corni di Canzo
(1374)
Monte Moregallo (1026)
Costa Est
Monte Coltignone
(1473)
Grigna Meridionale
(2177)
Grigna Settentrionale
(2409)
Monte Pilastro
(1823)
Monte Croce
(1784)
Monte Cimone
(1497)
Pizzo del Chich
(1453)
Pizzo Zirlaca
(1410)
Pizzi di Parlasco (1511)
Monte Muggio
(1754)
Monte Legnoncino
(1714)
Monte Legnone (2609)
Costa Ovest
Sasso Pelo
(910)
Monte Bregagno
(2107)
Monte Bregagnino
(1905)
Monte Grona
(1732)
Monte di Tremezzo
(1700)
Monte Calbiga
(1698)
Monte di Lenno
(1589)
Monte Pasquella
(1331)
Monte Comana
(1215)
Sasso Gordona
(1410)
Mone Colmegnone
(1383)
Monte Bisbino
(1325)
(* la foto è un’immagine del lago di Como visto dalla chiesetta di Sant’Amate, sulla costiera del Bregagno)
Tre anni fa abbiamo inventato una parola nuova: Flaghéé. L’unione della parola inglese Flag, bandiera, e la nostrana Laghéé, l’espressione del nosto dialetto per indicare la gente del lago: Le Bandiere del Lario.
Con questa nuova parola abbiamo battezzato le 48 bandiere araldiche dei Comuni del Lario e la nostra voglia di riscoprire un territorio che ci appartiene e di cui siamo parte.
Ogni anno, attraverso un nuovo viaggio, ribadiamo quest’appartenenza e questa voglia di scoprire ciò che ci circonda. Anche nel 2011 vogliamo rendere omaggio a questa piccola tradizione.
Nell’anniversario dell’Unità d’Italia saranno le montagne e le vette del Lario le protagoniste del nuovo viaggio dei Flaghéé.
Nel 2009 le 48 Flaghéé hanno adornato una sperimentale ed artigianale canoa a catamarano che, grazie alla sua “irroversciabilità”, permette alle persone disabili o semplicemente inesperte di esplorare le meraviglie del lago.
La “Flaghéé I” partì a forza di pagaia dalla spiaggia di Onno il 17 Settembre, per compiere il periplo completo di tutto il Lario costeggiando interamente i suoi lidi.
In undici giorni le bandiere hanno sfilato davanti a tutto il lago e a tutti i Comuni a cui appartengono e, alla fine del loro viaggio, sono state innalzate sulla cima del Monte San Primo affinchè sventolassero nella Breva e nel Tivano, i venti del lago.
Nel 2010 sono partite di nuovo, ancora in canoa, su una canadese di cinque metri. Partite il 27 Luglio da piazza Cavour a Como hanno pagaiato alla volta di Venezia attraccando a Piazza San Marco il 6 Agosto.
Dodici giorni in canoa attraversando il lago, l’Adda, il Po, la laguna Veneziana e finalmente la Serenissima: un’altro viaggio per le 48 bandiere del Lago, le Flaghéé, alla scoperta del nostro terriorio.
Quest’anno, nel 2011, c’è ancora voglia di viaggiare e di scoprire, di vivere i luoghi a cui apperteniamo in un modo nuovo, alla scoperta di ciò che è sempre davanti ai nostri occhi ma che spesso non vediamo.
Questa volta abbandoniamo le rive per solcare le vette e percorrere un nuovo periplo del Lario attraverso le sue cime più alte: Brunate, Bolletto, Bolettone, Palanzone, San Primo, Corni di Canzo, Moregallo, Monte San Martino, le due magnifiche Grigne, il Giumello ed il monte Muggio, il Legnoncino ed il Legnone, la cima più alta del lago, e poi attraverso Pian di Spagna verso la sponda occidentale e su per il Bregagno, il pizzo di Gino e di nuovo sul monte di Tremezzo, l’alpe di Colonno spingendosi verso Como passando dal Bisbino e dalla Spina Verde.
Un viaggio di 15-20 giorni per olre 250km che ci porterà tra il verde delle nostre montagne ammirando il lago dall’alto delle sue cime.
Sulle vette, così come nei rifugi e negli alpeggi, una bandiera ha sempre sventolato indicando la fine della salita, un posto sicuro dove fare sosta: quella bandiera è il nostro Tricolore ed è per questo che le 48 Flaghéé, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, omaggiano la nostra bandiera riunendosi in un unico drappo.
Ribandendo il proprio spirito di appartenenza al Lario le Flaghéé viaggeranno ancora insieme in una speciale bandiera che celebra il Tricolore Italiano: la Flaghéé150. Questa speciale Flaghéé del centocinquantesimo sarà realizzata in collaborazione con i ragazzi delle nostre scuole, partecipando così alle celebrazioni dell’anniversario nazionale.
Quest’anno è stato realizzato uno speciale spazio web dove seguire il viaggio delle bandiere del Lario: www.flaghee.it. Ecco qui una prima “bozza” di quella che sarà la Flaghéé del Centocinquantesimo:
Chi volesse aderire all’iniziativa seguendo il viaggio delle Flaghéé o collaborando alla realizzazione della Flaghéé150 può contattarci scrivendo all’indirizzo davide@cima-asso.it.
La partenza è prevista per il mese di Maggio, appena la bandiera sarà pronta!!
Dopo due giorni di pioggia fitta stamattina è tornato a mostrarsi il Sole. In fondo le Flaghéé, le bandiere del Lario, hanno sempre avuto fortuna con il tempo.
Per il secondo anno consecutivo le 48 bandiere sono arrivate in cima al San Primo che con i suoi 1.682 metri domina tutto il Trinagolo Lariano e tutti e tre i rami del lago di Como.
Anche quest’anno le bandiere avevano percorso un lungo viaggio prima di arrivare quassù. Nel 2009 avevano costeggiato in canoa tutte le coste del lago in un periplo completo, nel 2010 sono partite da Como, sempre in canoa, attraversando Adda e Po giungendo fino a Venezia.
Il San Primo oggi era mangnifico ed il cielo sgombro su tutto l’arco alpino: il Monte Rosa ed il Monte Bianco svettavano ad Occidente mentre la Grigna dava gran mostra di sè ad Oriente. Il Legnone, a nord sopra Colico e la Valtellina, si stagliava verde sullo sfondo dei monti innevati sul confine con la Svizzera. Il lago, scosso dal vento, disegnava con le sue correnti strane e curiose spirali sulla sua superficie azzurra.
E’ una piccola tradizione che festeggia il suo secondo compleanno. Lo scorso anno Anna Galli era salita con i suoi asinelli per portarci la “merenda” a base di vino, pane e formaggio di capra fatto in casa. Quest’anno per via del tempo incerto è stato tutto più “alla buona”, meno organizzato, ma l’inaspettata giornata di Sole ha permesso di godere dell’ultima tappa del viaggio delle Flaghéé.
Ora le bandiere sono lassù ed aspettano chiunque voglia gedersi la bellezza delle nostre montagne e del nostro lago. Mentre ci preparavamo a scendere il Tivano, che la mattina presto soffiava verso Sud, ha lasciato spazio alla Breva che soffiando da Sud a Nord scuoteva le bandiere ancorate alla Croce del San Primo salutandoci con il suono carratteristico delle Flaghéé.
Lo scorso hanno le bandiere si sono consumante, nell’alternanza dei venti, della pioggia e della neve, resistendo fino a Marzo. Durante tutto l’inverno resteranno là, ad aspettare chi salirà di nuovo in cima a piedi, con gli sci, o con le racchette da neve. Il loro viaggio ora sarà attraverso il tempo e le stagioni del nostro lago fino a quando non sarà ancora tempo di Flaghéé.
Domenica 19 Settembre 2010 le Flaghéé, le bandiere del Lario che quest’anno hanno vissuto il viaggio in canoa da Como a Venezia, saranno portate in cima al Monte San Primo,il punto panoramico da cui è possibile ammirare tutti e tre i rami del Lago di Como.
E’ il secondo anno che diamo vita a questa piccola tradizione. Le vecchie bandiere, quelle che avevano fatto il periplo del lago lo scorso anno, sono state consumate dal vento e dalla pioggia, sfilacciate e disperse nella Breva e nel Tivano.
Poste in cima al San Primo a Settembre sono state riposte a Marzo dopo aver fatto mostra di sè per tutto l’inverno a chi saliva la montagna con gli sci da alpinismo. Ora è tempo di portare nuove bandiere e quelle di quest’anno hanno addosso addirittura la salsedine del mare.
Siete tutti invitati in cima al San Primo e se volete sapere di più sul loro viaggio potete leggere il nostro diario, www.flaghee.it. A presto!!
Qualche giorno fa mi ha scritto Annibale Volpi inviandomi una delle foto che ci scattò durante il nostro passaggio a Cremona. Annibale era venuto da Armando, presidente del Club Voga Veneta di Cremona, per conoscere i due che erano venuti giù dal Lago attraverso l’Adda. Era entusiasto del nostro viaggio!!
Annibale è una persona incredibile e per descriverlo voglio usare alcuni stralci di giornali, tra cui il Corriere della Sera, che lo descrivono mentre racconta della marea nera che dal Lambro minacciava il Po: «A raccontare il fiume c’è ancora Annibale Volpi, che lavorava alla conca prima di Gallini. È uno a cui il Po scorre nelle vene e a volte fa l’effetto del vino. Un bambino fluviale di quasi settant’anni che nel 1979 ha catturato una trota, sì proprio una trota, di 1,9 kg sotto lo sbarramento di Isola Serafini: “perché qui l’acqua cade e c’è la corrente, l’ossigeno che serve alle trote. E non era una mormorata scesa dall’Adda, era proprio una trota del Po…»
Il Corriere della Sera raccontando la notte del disastro chiosa così: “Annibale Volpi, 72 anni, si è messo lì, da subito, da pensionato, da osservatore, da soldato, vicino alla grande diga della centrale Enel di Isola Serafini. Ci ha lavorato quasi mezzo secolo, in centrale, sa bene che la diga è l’ unica vera muraglia tra la sorgente e il mare”
Il mondo è incredibile alle volte, senza nemmeno saperlo eravamo uniti dalle invisibili strade del destino: attraverso l’Adda avevamo unito il Lario al Po ma il nostro legame, essendo di Asso, ci accumunava anche per il Lambro e per i suoi problemi: noi a monte, lui a valle del disastro del Febbraio 2010.
Già perchè il Lambro, il fiume che attraversa tutto il nostro piccolo paese e che nasce alla Menaresta, più a valle perde la sua bellezza e trascina verso il mare la sua terribile nomea di fiume più inquinato d’Italia. Oggi volevo ringraziare Annibale e scusarmi al contempo con lui perchè il nostro fiume, a noi tanto caro, purtroppo non è un buon ambasciatore della nostra gente.
L’anno scorso, ad Agosto, avevo realizzato un piccolo filmato risalendo il Lambro che scorre nel territorio Assese. E’ stata quella giornata ad ispirarci l’iniziativa dei Flaghéé ed oggi, per ringraziare dell’ospitalità che ci è stata data a Cremona, vorrei riproporlo mostrando come il Lambro possa essere un “buon” fiume.
Ho sempre pensato che quelli nella bassa, quelli che lo imbrattano ed inquinano, in fondo meritassero un fiume morto e ammorbante come diviene il Lambro: loro è la colpa, loro le conseguenze. Solo ora mi rendo conto che è la gente del Po a pagare, ingiustamente, il prezzo più alto. Il fiume ci mostra come tutto sia legato e come le nostre azioni rieccheggino sempre più lontano come cerchi sull’acqua.
Mi dispiace Annibale: a monte e a valle del Lambro cercheremo di aiutare il nostro fiume e tutte le “acque” a cui è legato.