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I Flaghéé in Val di Intelvi

I Flaghéé in Val di Intelvi

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Prosegue la lunga marcia: scesi a Blessagno il nostro viaggio prosegue per Castiglione d’Intelvi e Cerano, ora siamo nella frazione di Veglio.
La nostra direzione é verso Casasco e poi su, fino all’alpe e da lì al Sasso Gordona.
Il tempo corre e così i nostri passi: fino a quanto non raggiungeremo la dorsale sarà  una gara con la pioggia.
Ce la faranno i Flaghéé a non finire zuppi anche l’ultimo giorno?

I Flaghéé sul Monte Pasquella

I Flaghéé sul Monte Pasquella

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Buongiorno, il lago é avvolto nella nebbia e sotto di noi Argegno e Schignano.
Il panorama é ancora ovattato di nuvole mentre in lontananza si sentono solo i pastori che muovono le capre.
Questa é la bandiera di Sabrina dedicata alla Contessa Clara Maffei.
Ora scendiamo a Valle puntando verso Schignano: passando sotto San Zeno cominceremo la nostra salita verso il Sasso Gordona e la dorsale verso Como.
Buona giornata!

Flaghéé150: giorno dodici

Flaghéé150: giorno dodici

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La nostra tenda é montata sotto un grande faggio ed il sole tramonta rosso annunciando una notte forse senza pioggia.
Questa forse é l’ultima notte di questo viaggio, all’orizzonte, oltre la valle, si vede il Sasso Gordona ed ancora più in là il Bisbino, l’ultima montagna prima di Como.
É con un po’ di nostalgia che studio la carta, mi mancherà dare battaglia sotto la pioggia o cercare all’orizzonte la prossima cima.
Sono state montagne fiere ma sincere e leali, tornati a valle ci attendono avversari spesso meschini e disonesti, battaglie senza gioia che non possono essere perse.
Questa é l’ultima notte dei Flaghéé e forse non a caso é una notte di eclissi di luna: ci attende un nuovo giorno di viaggio ed un nuovo inizio!
Buona notte ed in bocca al lupo!

I Flaghéé sul Sertore

I Flaghéé sul Sertore

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Davanti a noi la Val di Intelvi ed il suo altopiano. All’orizzonte come un faro si slancia la sagoma del Sasso Gordona.
Noi siamo qui, alla base di lancio dei parapendii di San Fedele, appoggiati ormai esausti alla croce del Sertore.
La bandiera é di Giovanni ed é dedicata all’ avventuriero italiano per eccellenza: Giuseppe Garibaldi.
La citazione é breve ma non lascia dubbi: obbedisco!
Il sole tramonta mentre mangiamo uvetta secca. Domani forse sarà l’ultimo giorno di viaggio e mentre il sole scende vi scrivo un po’ stanco, oscillando tra la gioia e la tristezza.
Ancora avanti: Como ci attende!

I Flaghéé sul Cimone

I Flaghéé sul Cimone

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Alla fine abbiamo puntato per la Val Di lntelvi attraversando una magnifica dorsale tra i monti.
É  un lungo cammino su creste verdi immerse nella quiete della sera.
Sembra, perché in fondo non ne ho la certezza, che il temporale ci sia scivolato accanto spingendosi in Val Sanagra e colpendoci solo con una leggera pioggiolina.
Forse siamo finalmente fortunati, non so, mi godo questa quiete senza pensarci troppo.
La bandiera é di Marco ed é dedicata a Carlo Alberto di Savoia.
Sul Cimone non ci sono croci o coppi di cima: lasciamo la bandiera semplicemente su un albero, appesa nella pace di questo posto.

I Flaghéé al Monte di Lenno

I Flaghéé al Monte di Lenno

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Dopo aver camminato lungo un crinale che correva tra il lago di Como ed il lago di Lugano siamo giunti alla cima dove sventola un curioso tricolore metallico.
La bandiera é di Alex ed é dedicata a Silvio Pellico. Alle spalle di Lele, tra la foschia, spiccava a destra il monte Generoso ed a sinistra il Sasso Gordona.
Ora siamo all’alpe di Colonno, alle mie spalle si vede il Bolletto ed il Palanzone: quanto tempo!
Ora foresta che decidere se puntare a valle verso Pigra o rilanciare sul tavolo verde e spingersi verso San Fedele di Intelvi. Vedremo, il tempo mi dirà cosa potremo fare.

I Flaghéé sul Calbiga

I Flaghéé sul Calbiga

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Superate le fortificazioni della linea difensiva Cadorna abbiamo raggiunto il rifugio Venini e l’osservatorio degli astrofili di Lenno, da lí la cima del Calbiga.
Sulla vetta una grande croce in un piccolo anfiteatro che si affaccia sul lago di Lugano immerso oggi nella foschia.
Salendo sono “saltate” ai nostri passi due femmine di fagiano basandosi poi nei prati più  sotto.
La bandiera é di Diego e reca una citazione di Cesare Balbo.
Minaccia ancora acqua: via di corsa!

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