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Asso chiama Elerai: gemellaggio intercontinentale!

Asso chiama Elerai: gemellaggio intercontinentale!

Quando studiavo alle scuole medie la mia classe fu la prima a prendere parte allo scambio interculturale con i coetanei di Saint Peray, in Francia. All’epoca le lettere erano scritte a mano ed inviate con l’affrancatura per la posta aerea. Per noi, poco più che bambini, era un gioco epistolare che divenne poi un’esperienza reale e concreta quando i ragazzi francesi vennero in visita ospitati dalle famiglie.

Quell’iniziativa, nata da studenti e da insegnati, si consolidò poi in un gemellaggio sancito dalle autorità e che ogni anno si rinnova nelle consuete celebrazioni. Oggi ai gemellaggi si dedicano nomi di strade, gagliardetti, titoli e riconoscimenti ma tutto ebbe origine su un foglio da lettere a righe, dalla penna di ragazzini alla scoperta di un mondo sconosciuto.

Una busta, una foto a colori, due righe in francese ed una speranza in viaggio per via aerea: ecco l’avventura di un gruppo ragazzi di tredici anni negli anni ’80.

Si dice che una generazione sia stata una buona generazione quando il suo punto d’arrivo è il punto di partenza di quella successiva. Per questo è con grande soddisfazione, ed una punta di orgoglio, che voglio raccontarvi la nuova iniziativa che sta prendendo vita nelle scuole di Asso: uno scambio interculturale tra la scuola di Asso ed Elerai, la scuola di un villaggio Masai a ridosso del Kilimangiaro in Tanzania.

Con l’aiuto della nostra inarrestabile Professoressa Giulia Caminada i ragazzi di Asso stanno per affrontare un’avventura davvero impensabile fino a qualche anno fa: grazie al supporto di Marco Pugliese, direttore del portale African Voices, è stato possibile stabilire un contatto con Elena Gallenca, responsabile della scuola di Elerai, dando inizio a questo esprerimento.

Elerai è situata nella periferia di Arusha, in Tanzania, ed i suoi studenti sono prevalentemente di etnia Masai. Grazie ad Internet le due scuole inizieranno a scambiarsi email imparando a conoscersi. Cambiano gli strumenti ma l’emozione è sempre la stessa mentre gli orizzonti si allargano a dismisura.

Quando ero alle medie il Professor Durandi ci fece leggere un romanzo che aveva per protagonista un Quipu, uno strumento Inca fatto di cordicelle di cotone annodate. Si crede che i Quipu ed i loro nodi fossero un linguaggio per conservare la memoria ben oltre il semplice computo aritmetico.

Nei miei precedenti viaggi ho creato “legami” con la Professoressa Caminada, con Marco Pugliese, con i ragazzi di BlogGiornalismo e con i lettori di African Voices. Ho creato, attraverso i racconti di “cima”, legami anche tra la nostra piccola Asso e la grande Africa.

In questa iniziativa io mi sono limitato ad “annodare” un po’ questi legami in modo che assumessero significati nuovi ancora tutti da scoprire: tutto è nato da loro, con un naturalezza ed una spontaneità magnifica! La storia e l’avventura che sta per iniziare appartiene ora ai ragazzi di questi due continenti così diversi: buona fortuna Asso, buona fortuna Elerai!!

Davide Valsecchi

Io darò notizia degli sviluppi ma se volete seguire questo viaggio potete visitare i seguenti siti:

Novecento che Spettacolo!!

Novecento che Spettacolo!!

Ho approfittato della bella giornata di sole per starmene un po’ in giro a camminare ma ora sono in ritardo! Entro in casa come una furia e mi lancio nella vasca da bagno. Una lucidata alle scarpe buone, un sobrio maglione scuro di Alpaca del Perù che fà ethnic-chic e la giacca di pelle scamosciata del Nonno Nino che fà old-style.

Mi lancio in trattoria dalle zie per mangiare un boccone di corsa: “Vado all’opera Zia!! Un piatto di pasta in fretta per favore!!”. Entro in sala consiliare mentre l’orchestra accorda gli strumenti e mi rendo conto che la serata è di quelle importanti. Sala gremita di pubblico,  signore elegantissime e uomini in giacca scura. Prendo posto a sedere con gli altri ritardatari. Tutti in piedi per gli inni  e si va a cominciare.

Il piu’ mi sembra fatto, ora da bravo montagnino non devo che arrendermi, consegnarmi ostaggio alla cultura e subire l’arte schivando gli affondi di Orfeo. Ed invece… ed invece sono scintille, una serata divertentissima!!

La musica del ‘900 è piena di brio e di entusiamo, l’operetta alterna piccoli dialoghi carichi di malizia, doppi sensi ed umorismo a momenti musicali coinvolgenti ed appassionanti. Luigi Monti, attore ed intrattenitore della serata, ingaggia divertentissimi battibecchi musicali con la strabiliante Consuelo Gilardoni la cui voce e risata risuonano magnifiche nella sala del 1886.

Al culmine della prima parte, durante l’esecuzione di ‘A cammesella, succede l’incredibile. Un pubblico divertito e partecipe supporta gli artisti cantando la parte del coro mentre Consuelo e Luigi inscenano un battibecco tra amanti che lascierà il povero Luigi realemente “in mutande” tra le risate e gli applausi di tutti!!

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Saint-Péray e Asso: storia di un gemellaggio

Saint-Péray e Asso: storia di un gemellaggio

Stendardo gemellaggio La storia che unisce {fr:Saint-Péray}, cittadina francese del dipartimento di {it:Ardèche}, ed {it:Asso} è lunga ormai alcuni decenni. Il gemellaggio ufficiale è stato stretto il 1° settembre del 2002 ma già anni prima tra i due paesi si erano svolti positivi scambi culturali.

Ricordo che quando frequentavo la 3ª media la mia fu una delle prime classi coinvolte per organizzare il comitato di ben venuto alla prima visita della delegazione francese, parliamo quindi già del 1990.

La tradizione vuole che ogni anno si rinnovi il gemellaggio celebrando due incontri, il primo in occasione della festa del vino a Saint-Péray, il secondo in occasione della festa del cavallo ad Asso.

La distanza che separa i due paesi è di circa 530km ma il clima e la conformazione del territorio che li caratterizza offre molte caratteristiche comuni. Ciò che colpisce di Saint-Péray è sopratutto la tradizione vinicola e le coline coltivate con ampie vigne che permettono la produzione di un vino bianco omonimo realizzato con il metodo {it:Champagne|champenoise} .

I due paesi sono accumunati dalla presenza di una rocca mediovale di origine romana nel proprio comune, il Castello di Asso ed il {it:Château de Crussol} a Saint-Péray. La rocca francese, eretta su uno sperone di falesia di 200 metri, è posta all’esterno della cerchia cittadina mentre la rocca Assese è ormai fusa ed avvolta nelle costruzioni della parte storica di Asso, solo l’antica torre, alta oltre 30 metri, è chiaramente distinguibile tra gli altri edifici.

Come ogni anno rinnoviamo il ben venuto agli Amici di Saint-Péray.

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