Posted on by Davide Valsecchi
Le due più celebri ferrate del Resegone, la Gamma 1 e la Gamma 2, sono state riaperte qualche tempo fa dopo un lungo periodo di manutenzione. Io avevo voglia di fare un giro al Resegone e così, anche per vedere le modifiche, mi sono imbarcato nella classica 1+2. Anno dopo anno sono sempre meno affascinato dalle ferrate, anzi, più vengono convertite e pubblicizzate a scopi “ludici” meno ne giustifico l’ingerenza. La Gamma1 resta “orrenda” così come la ricordavo: un’infinita sequenza di scale a pioli appese nel vuoto, su cui si ha la costante e spiacevole sensazione di essere appesi ad un traliccio. L’unica cosa buona della Gamma1 è che prima o poi finisce e ti ritrovi dritto per dritto in cima al Pizzo d’Erna. Punto. La Gamma2 invece resta un intenso viaggio tra le dolomitiche ma verdeggianti pareti del Resegone: il suo tracciato è strepitoso e si addentra “logico e scaltro” in una zona assolutamente bellissima. Quando era stata chiusa avevo sperato che, soprattutto per mancanza di fondi, fosse “convertita” in una super-classica di arrampicata. Un vione infinito che, ripercorrendo l’itinerario della ferrata in modo quasi storico, avrebbe permesso una straordinaria ed impegnativa esperienza ai salitori. Ma ahimè, i soldi sono saltati fuori e la Gamma2 è oggi probabilmente la punta di diamante delle ferrate ricreative del lecchese. Le catene sono state sostituite da cavi metallici ed i punti più difficoltosi semplificati da nuove staffe. Rimane tuttavia un percorso impegnativo, tutt’altro che banale, in alcuni passaggi tanto tecnico quanto fisico. Le vecchie catene avevano difetti e pregi, i nuovi cavi non mi convincono molto. Non puoi allongiarti frazionando come avveniva – in caso di bisogno – con le vecchie catene. Sono rigidi e quindi più simili ad una pertica che ad una corda quando sei costretto ad appenderti; sul verticale sembrano rampe di lancio per missili in caso di caduta. Certo, l’idea che la catena “rallentasse” una caduta è probabilmente illusoria, ma qui la certezza di fiondare dritto per dritto è assoluta. Il Resegone resta però un luogo di una bellezza straordinaria ed ho avuto una certa nostalgia nel rivedere alcune linee salite in passato quando anni fa, ogni mercoledì, scorrazzavo con Ivan curiosando le rocce ed i canali: c’è ancora un mondo intero e spesso sconosciuto tra quegli anfratti.