Il cartello indica perentorio “Lago di Spluga – 5 ore”. Non è un inizio incoraggiante ma la verità è che ci aspettano 1700 metri di dislivello positivo e quasi 15 km tra andata e ritorno. Tuttavia la giornata è bella e la Valle di Spluga, tributaria della Val Masino e da non confondere con l’omonima Valle Spluga (o Valle san Giacomo), appare verdeggiante e ricca d’acqua. Lasciata la macchina poco più avanti del “Ponte del Baffo” ci dirigiamo verso l’acquedotto ed iniziamo a salire. Il sentiero, che corre a ridosso dell’omonimo torrente Spluga, sale ripido ma curiosamente piacevole. L’ambiente e gli odori sono decisamente alpini: superati i 2000 metri di quota si esce dal bosco e lo scenario si allarga, si impenna, si riempie di roccia, di granito. Sulla valle troneggia il Monte Calvo (2.845m) affiancato dai passi che portano verso la val dei Ratti (passo di Talamuca e passo Prealpia) e la Val Merdarola (passo del Calvo). Poi, finalmente si raggiungono i primi laghi più piccoli e quindi il grande lago di Spluga. Via gli scarponi infiliamo i piedi a mollo nel lago prima di mangiare un boccone. Ci godiamo un po’ il sole di inizio Giugno e poi giù, di ritorno sui nostri passi. Alla fine, tra andare, tornare e guardarsi intorno abbiamo impiegato 8 ore. Non male. Poco traffico sulla strada di ritorno lungo la 36. La serata si è felicemente conclusa con una bella cena insieme ai Consiglieri del CAI Asso all’agriturismo di Crezzo. Davvero non male come giornata.