La Placca dell’Idiota

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DSCF8942La mia curiosità si era accesa quando, arrampicando sulla dell’Oro al Corno Rat, avevo visto due grossi muretti a secco cingere entrambi i versanti della valle. I muri apparivano grandi ed estesi, quasi una fortificazione: ma cosa difendevano? Se i “vecchi” si erano dati da fare per costruire una cosa simile un motivo c’era di sicuro. Sotto il muro apparivano altrettanto evidenti una serie di rocce strapiombanti che precipitavano nel fondo della valle,  tuttavia la vegetazione non lasciava intravedere molto.

La mia ipotesi è che quel muro, tanto lungo e tanto grande, servisse a proteggere il pascolo affinchè le bestie non precipitassero sulla roccia sottostante. Per giustificare la costruzione di un’opera simile il “salto” doveva essere ragguardevole. Quindi, in quel tratto di bosco, c’erano delle pareti di roccia, probabilmente dimenticate, quasi sicuramente alpinisticamente vergini. “Bhe, andiamo a vedere!”. Ho preso lo zianetto ed in solitaria mi sono lanciato nella ricerca.

Conosco abbastanza i sentieri di Valmadrera ma, essendo qui da poco, non ho ancora nella testa una proiezione tridimensionale della zona completa ed accurata. Questo mi rende difficile non tanto orientarmi quanto trovare scorciatoie. Non mi è toccato far altro che approcciare la via più diretta. Imboccato il sentiero “Paolo ed Eliana” ho tagliato su dritto per dritto seguendo il fiume in secca della Valle di Sant’Antonio.

DSCF8866La prima inaspettata scoperta è stato il rudere di una grande casa in una piccola radura: avvicianandomi ho scoperto che metà della costruzione era in granito!  Tutta la valle è infatti “affollata” di sassi che, come dovreste sapere, non sono affatto indigeni ma provengono dalle valli a Nord del lago ed hanno viaggiato fin qui in groppa ai Ghiacciai. Le colonne della Chiesa di Valmadrera sono in granito ed il grande masso da cui sono state estratte è ancora ben visibile nel bosco. Tuttavia non mi aspettavo di trovare una costruzione meno “prestigiosa” costruita in gran parte con tale prezioso (da noi) materiale.

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Poco più in alto ho trovato una vecchia tubatura orami in disuso e poco oltre, finalmente, la mia tanto agognata roccia. Alzandomi tra la vegetazione ho finalmente compreso meglio tutta la faccenda. La valle si chiude infatti in una serie di grandi cascate verticali che a tratti sembrano formare un orrido. Su entrambi i versanti sono stati costruiti grandi muri che cingono il bosco separandolo dallo strapiombio sottostante. Con lo sgardo verso la sorgente del fiume si può vedere come sulla destra il muro compia un lungo percorso sovrastando strutture rocciose meno strapiombanti ma comunque alte e verticali. Tra queste La Placca dell’Idiota ed il Camino degli Stupidi!  

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La Placca si innalza compatta, ma non completamente verticale, per una trentina di metri (forse anche qualcosina in più). Sulla destra forma un diedro intervallato da qualche piccola pianta. Sulla Sinistra invece lo spigolo sembra solido e ben lavorato.Una vera pacchia! Sulla placca dell’Idiota possono essere infatti tracciate per lo meno tre vie: la più semplice all’interno del diedro, una pià complicata sullo spigolo ed una tutta da scoprire nel centro della placca vera e propria. Difficoltà che oscillano sul IV° grado con punte forse di V° inferiore in placca: tutte da scoprire e proteggere in modo Trad.

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Non essendo completamente verticale c’è la possibilità di fermarsi e lavorare con calma, tuttavia l’esposizione dopo i primi metri (che ho esplorato in libera) inizia a farsi sentire man mano ci si alza oltre gli alberi. In uscita alcune piante oltre il muretto possono offrire supporto per una sosta tutta da migliorare.

Sulla sinistra di questa placca se ne trova una seconda, più piccola e arginata sulla destra da un diedro camino, una fenditura abbastanza ampia da infilarvi una gamba o un braccio nella salita. Anche in questo caso la placca non è completamente verticale sebbene non si possa considerare appoggiata. L’uscita della placca è una cengia erbosa delicata ma apparentemente praticabile.

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Risalendo nel bosco sono arrivato all’uscita e dall’alto la placca ha un’aspetto tutt’altro che banale. C’è da lavorarci parecchio per capire come proteggere un passaggio simile fuori dal diedro. “La Placca dell’Idiota” e Il Camino degli Stupidi: per gli amanti del trapano e della magnesite un “problema” probabilmente insignificante, quasi ridiciolo. Tuttavia, intesa come area “no spit zone” quei due “relativamente” brevi tratti di roccia sono davvero qualcosa di prezioso e ragguardevole!

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Costeggando il Muro sono arrivato al cuore della valle, a ridosso delle grandi cascate (ora in secca). Il paesaggio circostante è magnifico ed il colpo d’occhio sul Moregallo o sul Corno Orientale è davvero appagante. La mia piccola gita mi ha concesso due ultimi regali prima di riconsegnarmi a sentieri più battuti. Il primo è stato un grosso sasso in granito da rimontare in aderenza: un tratto breve, non pericoloso, ma sicuramente divertente!

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Il secondo regalo è stata invece “La cascata dei Cretini”, un bellissimo tiro in cascata assolutamente da provare. La roccia è inevitabilmente umida e levigata dal passaggio dell’acqua, tuttavia sotto le foglie si nascondono belle lame compatte a cui aggrapparsi. Qualche pianta sui lati ed un bell’albero in uscita su cui fare sosta. Un tirello di IV° con probabile sorpresa, una primizia da sperimentare.

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Ci sono molte altre zone in cui vorrei “giocare”, spesso più evidenti ed attraenti, ma altrettanto spesso sono troppo vicine ai sentieri battuti o troppo “esposte” perchè possano essere affrontate con ludica serenità (come ad esempio tutta la parte sommitale verso Est del Corno Rat).

Qualcuno potrà obbiettare che questa roccia è “niente”, tuttavia per noi che siamo “nessuno” è di certo una magnifica scoperta!

Davide “Birillo” Valsecchi

Fin dove sono salito non ho visto chiodi (ne mi aspettavo di trovarne). Chiederò agli amici di Valmadrera informazioni sulla valle e sui suoi muri. E’ abbastanza scontato che questa ora è una “zona no spit” 😉

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