Due giorni fa una tempesta ha investito l’isola durante la notte. Io e Bruna ci siamo goduti lo spettacolo bevendo birra e tequila sulla terrazza sul tetto del modestissimo alberghetto in cui alloggiamo. Onestamente ci siamo piuttosto divertiti nel guardare i fulmini cadere nel mare ma l’evento, a detta degli isolani, è stato piuttosto inconsueto e violento. Il primo inatteso effetto della tempesta è stata la scomparsa di internet: ci vorranno ancora 24 o 48 ore perché la linea Adsl venga ripristinata.
Tuttavia, visto che avevo voglia di scrivere, mi sono infilato in un vecchio Internet Point: un antro buio e maleodorante che, gestito da degli indiani, ha un collegamento ancora attivo con il continente. Immerso in pungenti odori d’oriente (ed umanità) mi ritrovo a scrivere alla tastiera di un vetusto computer rivivendo i vecchi tempi ed i rocamboleschi viaggi del passato.
L’isola è spagnola ma la maggior parte della gente proviene dalla Germania. Una presenza tanto intensa che ogni insegna porta la doppia lingua e spesso è il tedesco a capeggiare sullo spagnolo. Le strade sono invase da colossi biondi che ingollano birra: per intenderci sulla taglia posso dirvi che qui Mav, uno dei due colossi del BadgerTeam, sarebbe considerato tra quelli piccoli. Cantano, ballano e fanno un sacco di casino: ci si diverte parecchio in strada.
Il tempo alterna giornate di caldo intenso e cielo limpido a giornate di pioggia e vento. Quando è bello lascio che il caldo abbraccio della sabbia si prenda cura della mia malandata schiena e trascorro ore ad esplorare gli scogli con le pinne e la maschera. Quando è brutto invece ci inerpichiamo sulle colline curiosando tra i grandi spazi che sovrastano le grandi scogliere sul mare raggiungendo fari e vecchie torri.
Il mare è stupendo ma la bellezza della roccia è stata una sorpresa assolutamente inattesa. Ci sono scogliere e speroni semplicissimi da raggiungere ma di una bellezza e di una varietà di forme incredibile. Io e Bruna ci siamo portati le scarpette d’arrampicata, spesso giochiamo sui sassi o con i calzari rimontiamo i “tetti” a filo d’acqua: poca roba e niente rischi. Se avessimo con noi una corda e qualche friend qui si potrebbe fare di tutto e di più! Davvero bellissimo!
Com’è essere sposati? Per il momento non è un granché diverso da prima. La novità principale è che ora Bruna, quando brontola, chiude le sue lamentele con “…e pensare che ti ho anche sposato!”. Salvo gli scherzi posso dirvi che non ce la passiamo affatto male.
Il puzzo qui dentro si sta facendo insopportabile ed i miei minuti stanno per scadere. Ci risentiamo quanto torna Internet: prendetevi cura dei nostri gatti e fate i bravi!!
Ciao
Davide e Bruna