Da ormai cinque anni la roccia di Scarenna condivide la stessa statuaria immobilità delle locali Amministrazioni Pubbliche. Le persone, al contrario, hanno comprensibilmente e gradualmente ripreso possesso di quegli spazi che un ordinanza, più che una frana, aveva precluso loro. Hanno ripreso a passeggiare, a correre, a portare a spasso il cane e persino ad arrampicare sulle pareti di una delle falesie più “storiche” e conosciute a nord di Milano.
Da ormai due anni gli scalatori, alcuni anche famosi a livello nazionale, hanno ripreso a frequentare attivamente la “Palestra di Scarenna”. L’arrampicata, anche quella sportiva, è un attività che implicitamente prevede dei rischi, pericoli che ogni alpinista o arrampicatore deve essere in grado di giudicare e valutare in modo autonomo. Proprio per questo appare evidente a chiunque, specie a chi ha un po’ di esperienza, che la frana non ha nessuna influenza sulle attività della falesia.
All’improvviso il nuovo Sindaco di Asso, Giovanni Erba, ha deciso di intervenire attivandosi personalmente. Domenica pomeriggio, armato di fotocamera, dalla strada si è messo ad urlare «irresponsabili» a quelli che arrampicavano poco sopra. «Birillo, guarda, ad un certo punto è arrivato un tizio in camicia che dalla strada agitava il telefono e ci sbraitava di andarcene…». Questo è quanto mi è stato riferito dai ragazzi.
Sono convinto che se il Signor Erba fosse salito fino alle pareti, e si fosse presentato come il Sindaco, le cose sarebbero andare in modo significativamente diverso. Se qualcuno dei “locals” fosse stato presente l’avrebbe riconosciuto e probabilmente invitato a salire e a prendere visione diretta della situazione: questo almeno è quello che avrei fatto io. Purtroppo nessuno degli arrampicatori sapeva chi fosse ed il Sindaco ha atteso trenta minuti l’arrivo dei Carabinieri: le forze dell’ordine sono intervenute multando e schedando ragazzini e padri di famiglia. «Queste persone irresponsabili non dovrebbero lagnarsi ma mostrare maggior buon senso» ha poi pubblicamente dichiarato il Sindaco.
La notizia ha infatti raggiunto i giornali dando vita ad un botta e risposta a distanza. In questi giorni, grazie anche all’intervento del Presidente del Cai Asso, il Sindaco ha deciso di istituire una commissione che verifichi la situazione.
Il Signor Giovanni è Sindaco del paese ma non è poi molto che frequenta Asso: purtroppo deve sapere che l’esperienza ci ha reso differenti. Tutti ricordano come la passata Amministrazione commissionò una perizia sui cedri e come, nero su bianco, si certificò (per incompetenza o per convenienza?) che le piante avessero solo una “cinquantina” d’anni. Tutti in paese sapevano per certo che gli alberi avevano più di 120 anni ma ad Asso dimostrare “verità ovvie” è tradizionalmente un’impresa ardua.
Invito quindi il Sindaco, a cui affido la mia fiducia, alla massima trasparenza nel formare tale commissione e nel valutarne pubblicamente i risultati. L’esperienza, oltre a renderci diffidenti, ci ha insegnato come la verità, con una certa dose di perseveranza e decisione, trovi sempre la strada per venire a galla.
Oltre a questo ricordo al Sindaco come una decina di anni fa, prima della “Battaglia dei Cedri” e della “Battaglia per la Vallategna”, la popolazione si sia attivamente impegnata a scongiurare la creazione di una cava proprio nella zona in poi cui è avvenuta la frana. Ancora oggi sono in molti a ritenere responsabili di questo mastodontico crollo proprio i carotaggi effettuati in quello scellerato periodo. I “cavasassi” ed i loro “amici” sono gente ostinata, ma neppure gli assesi sono docili su certi argomenti: evitiamo quindi che strane e dissennate idee riemergano dall’angolo in cui sono state giustamente recluse.
Bruna, che sposerò tra qualche settimana proprio in comune ad Asso, si è vivamente raccomandata affinchè su questa storia non ingaggi una battaglia personale, così come in passato è avvenuto con Conti o con Manzeni. Anche per questo spero non si legga troppa ostilità nelle mie parole. Anzi, spero che il nuovo Sindaco sappia dimostrarsi “nuovo” proprio nel modo di porsi in queste situazioni.
Gente che ha fatto la voce grossa indossando una fascia tricolore ne abbiamo avuta già parecchia e, rileggendo la storia, nessuno l’ha mai spuntata. Credo che tutti insieme possiamo dare prova di un piccolo ma importante cambiamento positivo al paese.
Cordialmente
Davide “Birillo” Valsecchi
Come dimostrazione di buona volontà invito tutti, sopratutto i più giovani, a rispettare il divieto e a diffonderne la notizia affinché nessuno possa involontariamente infrangerlo: per il giusto motivo atteniamoci alle decisioni sbagliate. Mi raccomando: niente guardia e ladri!
Su Facebook è stata creata una pagina dedicata alla falesia di Scarenna per raccogliere adesioni e sensibilizzare sulla questione. Siete tutti invitati ad aderire.
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