AAA: Equipaggio X Adda Cercasi

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Nel 2010, insieme a quel pirata di “Santos”, sono partito in canoa da Como alla volta di Venezia. Undici lunghi giorni di “battaglia” che ci spinsero attraverso l’Adda, il Po e la Laguna fino a Piazza San Marco.

Fu “battaglia” perchè, nella nostra assoluta inesperienza, abbiamo dovuto affrontare difficoltà, naturali ma soprattutto artificiali, assolutamente impreviste e temibili. La vera sfida lungo questo viaggio è stato l’Adda: quel fiume, nel tratto da Lecco a Lodi, è davvero un’avventura!

Ricordo di aver dovuto attrezzare una calata di venti metri verso l’ignoto, di aver trascinato per chilometri la canoa attraverso i boschi, di essermi sentito perso nell’acqua pesante dei canali d’alimentazione delle centrali elettriche. Quel fiume, senza scherzare, ha tentato di farci la pelle più di una volta!

All’epoca non avevamo alcun tipo di supporto esterno, eravamo indipendenti e soli nella nostra progressione. Avevo qualche immagine satellitare e qualche rilievo ma i sistemi GPS non erano evoluti e fruibili come lo sono ora. Non avevamo macchine fotografiche impermeabili nè la possibilità di ricaricarle, come sarebbe possibile fare oggi con i pannelli solari. Avevamo solo un cellulare con cui, via sms, aggiornavamo il nostro diario di viaggio appoggiandoci a Twitter. Ripensandoci, nonostante siano passati solo cinque anni, quel viaggio ha il sapore di un avventura “primitiva”, assolutamente low-tech e quasi retrò.

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Sono molti coloro che hanno pensato di ripetere quel viaggio e spesso mi scrivono in cerca di informazioni sull’Adda. Tuttavia non ho notizia che qualcuno l’abbia poi effettivamente ripetuto.

Nella mia memoria ci sono immagini assolutamente terribili: l’acqua è davvero una brutta bestia, specie quando l’uomo ci mette lo zampino! Tuttavia ho anche ricordi davvero meravigliosi densi di una bellezza spesso insospettata. Dubito che tornerei a Venezia, ma ripercorrere l’Adda è qualcosa che mi tenta.

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Mi piacerebbe scendere nuovamente il fiume, tracciare con il GPS il percorso, raccogliere fotografie e filmati realizzando finalmente la “Guida alla discesa dell’Adda: Lecco – Cremona” che, ormai da anni, sonnecchia sotto forma di appunti disordinati. Mi piacerebbe organizzare una piccola flotta, due o tre canadesi, per una squadra di sei o otto elementi. Qualcosa di “grosso” e ben fatto.

Tuttavia lo sforzo organizzativo non sarebbe indifferente. Bisogna recuperare ed attrezzare la canoe, preparare il materiale tecnico e formare la squadra. Non posso prendermi, ancora una volta, la responsabilità di coinvolgere ed addestrare dei neofiti. Servono persone già formate ed in grado di affrontare, quasi in autonomia, le difficoltà del fiume: persone in grado di cavarsela tanto in acqua quanto a terra. Inoltre servono persone che possano valorizzare il viaggio utilizzando strumenti tecnici, macchine fotografiche e videocamere, dando vita a quello che potrebbe essere un piccolo ed avventuroso documentario.

Io conosco la strada, quello che ci aspetta ed i trucchi per farcela: chi è interessato a dare una mano per metterci tutto il resto? C’è qualcuno che vuole arruolare il Nostromo per tornare sull’Adda?

Davide “Birillo” Valsecchi

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Davide

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