In realtà il confronto tra Andreoletti e Fasana inizia sui Corni di Canzo: nel 1908 Andreoletti apre con Carlo Prochownik, suo abituale compagno di cordata, una via lungo la parete sud-ovest del Corno Occidentale. Fasana risponde l’anno seguente con un suo itinerario lungo la parete sud. Poi il duello si sposta sulle rocce della Grignetta: in marzo Fasana traccia in solitaria la via che percorre il camino ovest del Corno del Nibbio Settentrionale, mentre in ottobre la cordata Adreoletti-Prochownik scala il camino nord del Torrione Clerici.
Nel 1910, la cordata Adreoletti-Prochownik è ancora protagonista in Grigna quando apre due vie nuove alla Torre Cecilia, una alla Torre Rosalba e una nel repulsivo camino nord-ovest della Piramide Casati.Dal canto suo Fasana fin da gennaio mette le cose in chiaro aprendo in solitaria un nuovo percorso sulla parete est del Torrione Palma. Dopo di che si concede un diversivo e con Edoardo De Enrici apre una via lungo la strapiombante parete nord-est del Corno Centrale di Canzo, parete che diventerà nota come Parete Fasana.
Nel 1911 Andreoletti lascia momentaneamente Prochownik per legarsi insieme a Berto Fanton, esploratore delle Dolomiti del Cadore. Andreoletti parla a Fanton della “sua” Grigna e dei suoi progetti: Fanton raggiunge Andreoletti a Milano ed insieme vincono per la prima volta la Torre del Cinquantenario e la Guglia Angelina, battezzata così in onore della mamma di Andreoletti. Fasana replica tracciando un itinerario sulla parete est del Maniaghi Centrale ed una breve via sul Torrione Palma. Inoltre dedica tempo all’esplorazione del versante meridionale della Grignetta per trovare un collegamento diretto fra i Piani dei Resinelli e il rifugio Rosalba.
Nell’Ottobre del 1911 Eugenio, insieme con Luigi Binaghi e Giuseppe Maccagno, riesce a individuare un percorso che dai Resinelli raggiunge il Colle Valsecchi sulla Cresta Segantini. Non è una grande impresa dal punto di vista alpinistico, ma è la realizzazione di un itinerario che presto diverrà uno dei più importanti e frequentati della montagna. Nel 1923, infatti, la sezione CAI di Milano attrezza l’itinerario con catene nei punti più esposti e piazzando una scala metallica per superare un salto verticale: nasce così la Direttissima!
Tratto da : Grigne Assassine di Marco Ferrazza.
Come sempre: domo arigatò, Fasana Sensei!!
Davide “Birillo” Valsecchi