Il piccolo Monte Scioscia, 667 metri, è una meta ideale per un’escursione facile ma molto coinvolgente ed appagante. Sebbene sia solo un piccolo promontorio gode di una posizione davvero speciale offrendo una vista ed un panorama in grado di competere con quello offerto da montagne molto più alte ed autorevoli.
Posto a ridosso del Lago del Segrino è posto al confine tra i comuni di Canzo e Proserpio e dalla sua sommità si può ammirare la bellezza del lago sottostante ma anche gettare lo sguardo attraverso la pianura padana ben oltre i laghi di Alserio e Pusiano. Di rimpetto al Cornizzolo offre inoltre una magnifica visuale sui verdi prati che dall’Alpe Carella risalgono verso la sommità del Monte Pessora.
Ciò che rende inoltre speciale quest’escursione è la possibilità di realizzare un percorso ad anello partendo dalla stazione ferroviaria di Canzo. Dal parcheggio della stazione si scende lungo le scale che portano in via Giuseppe Parini, superato il fiume Ravella attraverso il vicino ponte pedonale si superano i binari del treno grazie al sottopassaggio di via Brusa. Incamminandosi lungo via Grandi si percorre la vecchia strada in terra battuta che collegava Canzo a Proserpio.
La comoda carreggiata risale attraverso il bosco dalla “Cà del Livel” fino a raggiungere nuovamente le strade asfaltate di Proserpio. Da qui, risalendo fino alla Cascina Inarca, iniziamo la nostra salita sul versante Sud del monte Scioscia. La segnaletica lungo il percorso indica le svolte e non di rado si incontrano anche gruppi di cavalli e cavalieri visto che il tracciato è anche una delle ippovie del nostro territorio.
Sempre attraverso una larga strada sterrata si raggiunge finalmente il “belvedere”, un piccolo pianoro ad anfiteatro con una “veduta” a sbalzo che permette una splendida visione del panorama sottostante. Questa piccola area è attrezzata con panchine e staccionata di sicurezza che la rendono la zona ideale per una comoda sosta. Qui il panorama è davvero avvincente e lo sguardo può spingersi incredibilmente lontano nelle giornate di cielo terso.
L’anello prosegue imboccando il sentiero che scende nuovamente verso Canzo seguendo dall’alto il profilo del lago del Segrino. Il sentiero è a tratti ripido ma sono stati realizzati dei gradini in legno per superare senza difficoltà anche i passaggi più impegnativi. Tuttavia il percorso è da considerarsi facile ed accessibile. In caso di pioggia, o se ci si sente poco fermi sulle gambe, è possibile percorrere il percorso a ritroso camminando sulla comoda e sicura carreggiata in terra battuta affrontata all’andata.
Complessivamente l’anello è di circa otto chilometri e richiede poco più di un paio d’ore per essere percorso in modo completo. Una gita “fuori porta” molto semplice ma in grado di ripagare del viaggio in treno in una bella giornate di sole.
Davide Valsecchi