Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce.
Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle, provocato dai riflessi del sole sul mare tropicale. Le chiazze scendevano lungo i due lati del viso e le mani avevano cicatrici profonde che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti. Ma nessuna di queste cicatrici era fresca. Erano tutte antiche come erosioni di un deserto senza pesci.
In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era riaddormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni.
Il vecchio e il Mare è un libro che trascende persino il suo altisonante autore ed i prestigiosi premi e riconoscimenti ricevuti: è un libro che non può essere solo profondamente amato, che si legge di un fiato in una notte e che dovrebbe appartenere all’infanzia ed ai ricordi di tutti.
Quando ho visto questo filmato non ho potuto fare altre che proporverlo e fornire, a chi non lo avesse, il testo dell’opera originale: Ernest-Hemingway-il-vecchio-e-il-mare.pdf
La forza di questo libro è tale da rendere anche solo impensabile scrivere un’altra storia di pesca tanto “potente”: La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.
Buona visione, buona lettura!
Davide Valsecchi