Visto che tra pochi giorni saremo in partenza io e Bruna stiamo ora passando piano piano il testimone della “Premier Chambre”. Bruna si occupa di aspetti organizzativi con infermieri e maman mentre io faccio quello che mi viene meglio: “il nostromo”.
Il nostromo è colui che su una nave fa eseguire gli ordini del capitano, che lancia gli uomini all’arrembaggio e si premura di sorvegliare la rotta: notoriamente è una figura dai modi spiccci, quasi grezzi, che deve dominare ed incitare la ciurma con la propria foga.
Così, da un paio di giorni, per la pediatria c’è un bianco con gli occhi azzurri che cammina in modo buffo indossando grossi scarponi ed urlando come un pazzo in una strana lingua che rassomiglia vagamente al francese, all’inglese ed al dialetto lombardo. Chiunque sia così sfortunato da capitare sul suo cammino viene arruolato in un improbabile esercito dedito a raccogliere cocci di vetro, pezzi di tolla ed immondizia in genere.
Ovunque nei paesi del terzo mondo l’immondizia è un problema concreto: questa gente non riesce a comprendere come “buttare le cose a caso dove capita” equivalga a scavarsi la fossa in una situazione di per sè già difficile. La “pulizia” è un degli obbiettivi primari di Padre Hugo ma nonostante gli sforzi c’è ancora molto da fare per correggere questo comportamento sbagliato, anche all’interno della pediatria. Sopratutto qui, dove in molti sono infetti, diventa un concetto importante ed un problema prioritario visto che un semplice coccio di vetro può diventare una concreta forma di contagio per i bambini che vanno scalzi o che giocano distratti.
Mentre coordinavo le grandi manovre sbraitando e gesticolando il piccolo Edoardo mi si è avvicinato mostrandomi ciò che aveva trovato tra le sterpaglie. Edoardo aveva con sè un uccellino probabilmente caduto dal nido e così, visto che qui non si abbandona nessuno, abbiamo portato il “pulcino” a Bruna e Natalia, una volontaria belga. Le due maman bianche, munite di un tollino, hanno iniziato a dare da bere alla nostra nuova maschotte.
Orbene. Vi sarete certamente accorti che solitamente non pubblico foto dei bambini. Purtroppo in passato è già successo che le immagini venissero usate, così come il nome della pediatria, per sostenere truffaldine raccolte fondi. Spesso persino i Congolesi vengono alla pediatria cercando di farsi fotografare insieme a Padre Hugo o alla dottoressa Laura proprio per questo deplorevole fine. Al mio ritorno a casa vi indicherò i canali ufficiali sia per visionare filmati e fotografie, sia per avere informazioni su come aiutare la pediatria.
Tuttavia la piccola squadra che mi ha aiutato oggi merita un piccolo premio ed un po’ di notorietà. Ecco a voi il mio sgrangherato esercito, o perlomeno i valorosi che non si sono dati alla macchia prima che il lavoro fosse terminato:
Davide Valsecchi