“Certo che hai un bel passo Padre!” Padre Hugo si volta sorridente e mi risponde con il suo accento spagnolo “Una volta andavo su più in fretta, ora comincio ad essere stanco”. Il mio è il passo di uno abituato a camminare in montagna ma Padre Hugo, passati i sessanta, mi tiene egregiamente testa mentre insieme saliamo il ripido camminamento in cemento che attraversa tutta la pediatria.
Come vi ho già raccontato la pediatria è sul fianco di una ripida collina e gran parte dei reparti che la compongono sono posti ai lati della stradina che dall’ingresso scende via via verso valle. Questa “via principale”, larga meno di due metri e lunga quattrocento, è scandita qua e là da qualche gradino ed è percorribile solamente a piedi.
“Ripida come una mano” spesso è affollata di persone o di ragazzi che spostano a spalla i bidoni dell’acqua o altro materiale per i reparti. Salire e scendere, scedere e salire: quella stradina è un piccolo calvario che si percorre più e più volte a piedi nell’arco di una giornata. Padre Hugo la risale quasi di corsa ogni volta che in un reparto lo chiamano per un emergenza: 400 metri per 90 metri secchi di dislivello sotto il sole d’Africa a sessant’anni! E’ davvero un mistero dove riesca a trovare tanta energia!
Il Sabato le attività rallentano un poco, le scuole sono chiuse e ci sono anche molti meno malati esterni che affollano l’ambulatorio: tutto appare più quieto mentre i bimbi giocano con le biglie o con i tappi di bottiglia nella sabbia dei camminamenti secondari.
La “mami” in cucina stava ancora preparando il pranzo e così ho deciso di fare due passi portandomi dietro il recorder GPS. Mentre camminavo ho cercato di censire i reparti e la loro posizione per provare a darvi un sguardo d’insieme e spiegarvi come sia possibile che quasi 750 persone convivano e siano accudite all’interno della pediatria.
I reparti sono molti e diversificati: la cardiologia, quello per gli ammalati di tubercolosi, la neonatologia, la casa di Patrik dove sono accolti i bambini disabili, l’ambulatorio, il centro trasfusionale, il laboratorio di analisi, il dispensario/farmacia ed i vari dormitori. Tutte piccole strutture in cemento, tutte dotate di acqua e corrente elettrica ed attrezzate a seconda dell’esigenza.
Credo che la ballerina connessione Wimax che uso qui non mi permetterà di inviarvi il tracciato GPS ma, sebbene in modo approsimativo, posso dirvi che il giro di “ronda” attraverso tutti i reparti è lungo quasi due chilomentri e questo può darvi un’idea di quanto ampia e complessa sia la pediatria.
Alla fine del mio giro ho fatto ritorno agli alloggi dei Volontari, l’edificio posto nella parte più a valle della struttura. Per pranzo oggi, dopo la magnifica porchetta di ieri, abbiamo qualcosa di più frugale: polenta africana e foglie tritate di manioca. Non poi così male come potrebbe sembrare.
Benvenuti nella Pediatria. Ciao!
Davide Valsecchi