Ad essere onesti avrei scommesso sulla pioggia, ero nel letto e rubavo minuti tra le lenzuola ormai rassegnato ad inzupparmi d’acqua nell’impermeabile per andare cima al Cornizzolo: “Ti tocca”, ho pensato, e mi sono tirato in piedi.
Aprendo poi le imposte, con mia grande sorpresa, ho trovato il sole e tutto ha cambiato marcia! Ero in ritardo, ho fatto colazione di corsa, infilato gli scarponi, lasciato un bacio a Bruna e mi sono lanciato a piedi in strada.
Il CornizzoloDay è una tradizione che si protrae ormai da anni: è la giornata dell’ ”orgoglio del Monte Cornizzolo”, la celebrazione dell’impegno di tutti coloro che si sono spesi a salvaguardia di una montagna che è stata pesantemente trasformata dalle cave e dallo sfruttamento estrattivo.
Le ciccatrici del Cornizzolo sono ben visibili sul versante Sud e solo lo sforzo congiuto di tutti i comuni che si trovano alle pendici della montagna ha saputo porre fine e rimedio a questo che oggi appare un’insensato abuso inizato negli anni ’60.
Il CornizzoloDay è quindi una grande festa, un momento di incontro tra i CAI, le associazioni sportive, i Comuni e tutti gli appassionati di montagna.
Io ero in ritardo e dalla piana di Scarenna ho puntato dritto la croce attraversando Canzo, salendo fino al Lazzaretto di San Michele e da lì su per la Val Pesora. Il sentiero è impegnativo, sale rapido per la valle costeggiando il fiume e non concede respiro dimostrandosi una buona prova da affrontare “spingendo”.
L’ambiente circostante ripaga però dello sforzo: nell’umidità della pioggia dei giorni scorsi il bosco profumava di erba cipollina ed il fiume, che scorre a balzi tra rocce, accompagna la salita quasi fino alla cima.
Dalla vetta del Cornizzolo, a 1.241 m, si gode un magnifico spettacolo sulla pianura e sulle montagne del Lario tra cui spicca il Grignone ancora inbiancato di neve. Sul versante sud, a 130 metri dalla vetta, si trova il Rifugio Consiglieri ed è sui prati che lo circondano che si è svolta la grande festa.
Era bello stare tra quella piccola folla e salutare gli amici: una signora mi ha messo un mano un bicchiere di prosecco con una manciata di “Nocciolini di Canzo” mentre su enormi griglie cuocevano decine di salamelle ed ovunque si respirava l’allegria di un’insperata gioranta di sole. Formaggi, salumi, miele: i prodotti del nostro terriorio facevano bella mostra sotto i piccolo gazebo mentre i CAI avevano preparato cartelloni con foto ed itinerari delle nostre montagne.
Bello, una bella festa!
Saluto i CAI di Calco e Oggiono che si stanno dando un gran da fare per dar vita al Parco Monte di Brianza: è un buon progetto e per chi volesse saperne di più questo è il loro Blog (MonteBrianza).
Nota d’interesse: la vetta del Cornizzolo ieri era stracolma di ragazze, tutte giovani tra i 18 e 25 anni che accaldate per la salita si godevano il primo sole di primavera in pantaloncini e maglietta, sorridenti dopo la lunga camminata e felici di essere parte della festa. Di ragazzi, invece, non ce ne erano molti ma quei pochi presenti erano decisamente felici: forse è anche per questo che ho sempre preferito la montagna…
Per la discesa, sempre direttissima perchè avevo promesso a Bruna di essere di ritorno presto, ho scelto la val di Tenura puntando verso Gajum passando dal Ceppo dell’Angua.
Davide “Birillo” Valsecchi
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Salita
Distanza totale: 5,99 km |
Discesa
Distanza totale: 6,09 km |