Può sembrare solo una cena ma racchiude una grande tradizione ed un piacevole senso d’appartenenza. La Cena del Cai, nella mia infazia, era uno degli eventi “modani” più attesi dell’anno, una serata in cui ricevevo il diploma dell’alpinismo giovanile e si poteva fare festa fin dopo mezza notte come a capodanno: immaginate un giovanissimo “Birillo”, vestito a festa nei suoi 12 anni con tanto di mocassini, che dopo aver assaggiato lo spumante balla il liscio fino a notte fonda con tutte le signore del Cai!! Festa grande!!
Con qualche giorno di ritardo arrivano, come promesso, le foto della Cena Sociale del Cai di Asso del 2010.
Guardare queste foto fa un certo effetto. Durante la serata mi hanno consegnato l’aquilino per i 25 anni di appartenenza al CAI. Ricordo la prima volta che mi presentai in piazza della Chiesa per la mia prima passeggiata del CAI: domenica mattina, calzoni di velluto a coste alla zuava, calzettoni rossi, camicia a quadretti ed un paio di pesanti scarponi di un mio cugino svizzero. Avevo otto anni ed un cappello verde con una visiera troppo grande per la mia testa. Mi chiamavano “Fanalino” all’epoca: stavo sempre troppo davanti o mi attardavo troppo indietro…
Bhe, in queste foto potete vedere moltissime di quelle persone che già c’erano quella mattina per prendersi cura di quel pischello sprovveduto e scriteriato che ora vi scrive. Venticinque anni sono proprio tanti, sono una vita passata insieme.
Davide “Fanalino” Valsecchi