I giovani di Asso fanno molto di più di quanto si possa credere e spesso portano avanti campagne ed iniziative molto importanti. Visto la mia tendenza a cacciarmi nei guai e a tirarmi tutti contro spesso evito di puntare i riflettori di “Cima” su molte di queste piccole e meritevoli iniziative per non coinvolgerle nei miei “casini”.
Questa volta però gli organizzatori mi hanno chiesto di divulgare l’avviso di una serata che hanno proposto e sono ben felice di farlo.
Il Gruppo di Acquisto Solidale Menaresta di Asso ha infatti organizzato un incontro aperto sul tema Bilanci di Giustizia: monitorare il proprio consumo per cambiare l’economia dalle piccole cose, dai gesti quotidiani.
La serata si terrà il Venerdì 26 Novembre 2010 alle ore 21:00 presso il “baretto” del campo sportivo, il vecchio tennis. Chi volesse partecipare può lasciare la macchina nel parcheggio di Piazza Mercato ed attraversare comodamente a piedi il campo sportivo. (Mappa)
Relatori della serata saranno Raffaella e Joseph Parolini, due missionari laici e volontari rete “Gas la Stadera“. Cercando sul web ho trovato diversi articoli che presentano il viaggio nel 2007 di questa giovane coppia attraverso la Colombia, viaggio sostenuto dai padri missionari della Consolata di Bevera della quale appunto fanno parte come laici.
Io ed Enzo in viaggio assomigliamo più a due scapestrati pirati naufraghi che a due missionari ma è innegabile che spesso ci si trova di fronte a situazioni che non possono non imporci una riflessione, una disamina ed un riesame del consueto stile di vita. Questo non ve lo dico per un buonismo che non mi appartine ma perchè è sempre più un esigenza di fatto.
In molti aspetti è necessario un cambiamento pratico, anche nella vita di tutti i giorni, perchè il “sistema” così come lo conosciamo oggi scricchiola sempre più forte. Spesso ciò che andrebbe fatto semplicemente per “giustizia” rimane incompiuto ma oggi, riflettere sui consumi e sull’economia, è un obbligo di “convenienza”. Badate bene, non per solo “risparmiare” ma per imparare come la solidarietà sia un pratica in grado di dare benefici concreti e condivisibili.
Mai come in questi anni il nostro modello sociale sta mostrando la sua vulnerabilità. Chi, dopo la rivoluzione industriale, due secoli di colonialismo ed uno di capitalismo occidentale, crede ancora che il nostro sistema sia il più solido rischia di sbagliarsi di grosso.Il mondo cambia in fretta e chi non si adatta ne pagherà le conseguenze: imparare a cambiare i nostri gesti quotidiani è il primo passo per affrontare in modo consapevole questa trasformazione.
Davide “Birillo” Valsecchi