Dopo due giorni di pioggia fitta stamattina è tornato a mostrarsi il Sole. In fondo le Flaghéé, le bandiere del Lario, hanno sempre avuto fortuna con il tempo.
Per il secondo anno consecutivo le 48 bandiere sono arrivate in cima al San Primo che con i suoi 1.682 metri domina tutto il Trinagolo Lariano e tutti e tre i rami del lago di Como.
Anche quest’anno le bandiere avevano percorso un lungo viaggio prima di arrivare quassù. Nel 2009 avevano costeggiato in canoa tutte le coste del lago in un periplo completo, nel 2010 sono partite da Como, sempre in canoa, attraversando Adda e Po giungendo fino a Venezia.
Il San Primo oggi era mangnifico ed il cielo sgombro su tutto l’arco alpino: il Monte Rosa ed il Monte Bianco svettavano ad Occidente mentre la Grigna dava gran mostra di sè ad Oriente. Il Legnone, a nord sopra Colico e la Valtellina, si stagliava verde sullo sfondo dei monti innevati sul confine con la Svizzera. Il lago, scosso dal vento, disegnava con le sue correnti strane e curiose spirali sulla sua superficie azzurra.
E’ una piccola tradizione che festeggia il suo secondo compleanno. Lo scorso anno Anna Galli era salita con i suoi asinelli per portarci la “merenda” a base di vino, pane e formaggio di capra fatto in casa. Quest’anno per via del tempo incerto è stato tutto più “alla buona”, meno organizzato, ma l’inaspettata giornata di Sole ha permesso di godere dell’ultima tappa del viaggio delle Flaghéé.
Ora le bandiere sono lassù ed aspettano chiunque voglia gedersi la bellezza delle nostre montagne e del nostro lago. Mentre ci preparavamo a scendere il Tivano, che la mattina presto soffiava verso Sud, ha lasciato spazio alla Breva che soffiando da Sud a Nord scuoteva le bandiere ancorate alla Croce del San Primo salutandoci con il suono carratteristico delle Flaghéé.
Lo scorso hanno le bandiere si sono consumante, nell’alternanza dei venti, della pioggia e della neve, resistendo fino a Marzo. Durante tutto l’inverno resteranno là, ad aspettare chi salirà di nuovo in cima a piedi, con gli sci, o con le racchette da neve. Il loro viaggio ora sarà attraverso il tempo e le stagioni del nostro lago fino a quando non sarà ancora tempo di Flaghéé.
Davide “Birillo” Valsecchi