Giornata dura oggi. Siamo partiti dalla diga Taccani a Trezzo d’Adda molto presto e subito ci siamo imbattuti nelle difficoltá: sotto il ponte dell’autostrada abbiamo dovuto organizzare una “calata” di un decina metri per uscire da un canale e reimmetterci nell’Adda.
Ma é stato alla diga di Sant’Anna che ce la siamo “giocata” dura: una canaletto laterale che sembrava un’innocua presa d’acqua era in realtá fondo sei metri e serviva la centrale elettrica. Ci ha letteralmente risucchiato!
Nonostante ci avesse ribaltato snervando i pali per le bandiere abbiamo guadagnato la riva in sicurezza nel piccolo bacino interno. Quando é arrivato il custode della diga pensavo avremmo sentito le nostre ed invece Daniele e la moglie Roberta si sono dimostrate due persone eccezionali: non solo ci hanno aiutato a tiraci in secco ma ci hanno ospitato e sfamato durante il temporale.
Quando é schiarito abbiamo ripreso il fiume (dopo aver risistemato le Flaghéé) scendendo di nuovo a valle ed affrontando altri due sbarramenti prima di giungere a Cassano D’Adda. Il fiume é stupendo ma chiuse, sbarramenti e trasbordo sono veramente duri da affrontare: al nostro ritorno stileró la lista delle difficoltá affrontate perché senza esperienza é duro (e spesso pericoloso) affrontare questo tratto di fiume.
Superata la diga di Sant’Anna ci attendevano ancora gli sbarramenti della diga di Groppello e della diga di Corbellina.
A Cassano siamo stati ospitati dalla canottieri e Silvano, uno dei membri più anziani del gruppo, ci ha portato a fare una ricognizione degli ultimi sbarramenti che ancora dobbiamo affrontare. Le difficoltá maggiori dell’Adda le abbiamo ormai superate.
La gente del fiume é veramente gentile ed ospitale!
Nota di servizio: Il telefono di Enzo, che si é fatto il bagno quando siamo ribaltati, per ora non funziona. Il mio, al riparo nel vagone, riceve perfettamente.
Per ora é tutto, Sant’Anna ha cercato di farci la pelle ma stiamo bene, la canoa é intatta e le bandiere sventolano: il viaggio continua, a domani!