Il fiume Adda, dal celtico “acqua che corre”, sarà il nostro primo passo al di là dei confini del Lario. Lasceremo che la sua corrente ci catturi una volta superato Lecco iniziando il nostro viaggio verso Sud.
E’ il quarto fiume italiano per lunghezza ed è il più importante affluente del Po per portata d’acqua. A Colico, dopo aver attraversato tutta la Valtellina, l’Adda si immette nel Lago di Como attraversandolo tutto ed abbandonandolo alle sue spalle a Lecco.
Le sue acque scorrono attraverso le meraviglie ambietali di ben due parchi naturali: il Parco Adda Nord, che si estende in lunghezza per 54 km, da Lecco, punto in cui l’Adda lascia il Lago di Como, a Truccazzano (Milano); il Parco Adda Sud, che si estende per 60 km, da Rivolta d’Adda (CR) a Castelnuovo Bocca d’Adda (LO).
A Imbersago è possibile ammirare il famoso Ponte di Leonardo che ancora oggi collega le due sponde tra la Provinciadi Lecco e quella di Bergamo. Vi è poi il grande Ponte di Paderno, lungo 226 m ed alto 80 sopra il livello del fiume, formato da un’unica campata in ferro.
Chiuse e centrali elettriche sono disseminate lungo il suo percorso, vi è infatti la Centrale idroelettrica Taccani costruita nel 1894 e la Centrale idroelettrica Semenza costruita nel 1895 dopo che che Edison siglò col Comune di Milano la convenzione per fornire l’energia necessaria alla rete tramviaria.
A conferma della natura di “confine” del fiume è possibile ammirare la Fortezza di Trezzo sull’Adda e la città murata di Pizzighettone, imponenti esempî di architettura militare che rievocano i periodi in cui il fiume rappresentava una barriera anche militare.
Il fiume tutt’oggi è spesso confine tra le molte provincie che attraversa: Sondrio, Como, Lecco, Bergamo, Milano, Monza e Brianza, Cremona e Lodi. Poi, finalmente, nel el comune di Castelnuovo Bocca d’Adda si getta nel Po.
Cosa mi preoccupa del nostro percorso attraverso l’Adda? Bhe, in primo luogo le numerosissime CHIUSE e le DIGHE che hanno imposto la scelta di una canoa più piccola e maneggevole (da poter trasportare a spalla fuori e dentro il fiume per intenderci!!) . In secondo luogo ci sono le SECCHE che potrebbero rendere non navigabile l’Adda per lunghi tratti in questa stagione. Per finire vi sono le RAPIDE in cui l’Adda si trasforma in un affascinante ma impetuoso torrente.
Sì,perchè come citava anche Manzoni ne “I Promessi Sposi” al capitolo riguardante la fuga di Renzo: “Se fosse stato qualcosa di meno dell’Adda, Renzo scendeva subito, per tentare il guado; ma sapeva bene che l’Adda non era fiume da trattarsi così in confidenza.”
Ci aspettano grandi scenari, una magnifica esperienza e come al solito tante fatiche e difficoltà da affrontare con il consueto entusiasmo. Continuano i preparativi, la partenza si avvicina! Seguiteci su www.flaghee.it
Davide “Birillo” Valsecchi