Sono una persona pacifica, ma si deve evitare dell’ira dell’uomo di pace. Ho sollevato la questione “immondizia indiana” e mi sono piovute addosso una montagna di critiche. Oggi le dichiarazioni di Monhohan Singh, primo ministro indiano in visita all’Aquila per il G8, hanno realmente colmato il segno.
Non mi piace passare per uno che dice fandonie e così io ed Enzo oggi ci siamo infilati gli scarponi e l’equipaggiamento tattico e siamo andati a caccia di realtà: siamo ad Agra, la capitale del turismo internazionale dell’India, l’acchiappa polli per eccellenza. Quella che vedete è una foto a meno di un chilometro di distanza dal Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo moderno e meta turistica nazionale d’eccezione.
Bello schifo!! Possibile che milioni di turisti da tutto il mondo siano passati da qui e nessuno abbia detto nulla? Erano troppo presi a rimbalzare da un monumento all’altro per vedere la realtà che scorre nel mezzo? Hanno speso troppi soldi per la loro bella vacanza nell’India esotica per sporcare il proprio profilo Facebook con la verità? Ipocriti bastardi. L’India magica è morta, è sepolta sotto chili di immondizia e di ignoranza con il bene placito di chi distoglie lo sguardo!
In una foto piccola potete vedere che ci sono tra i rifiuti anche un cumulo di aghi per flebo, rifiuti speciali di tipo ospedaliero. Questo significa che non sono solo “schifosi fenciscioni” i poveri ingoranti delle periferie degradate ma anche le istituzioni sanitare non rispettano le più basilari norme in materia di rifiuti nocivi!! Manca il concetto stesso di Ecologia, Sanità e Igene. E se fanno questo sotto gli occhi dei turisti cosa faranno le industrie pesanti nelle zone remote di questo enorme paese? Cosa fanno dove nessuno guarda?
Monhohan Singh, primo ministro indiano, viene in Italia per dire: “Oggi assistiamo ad oltre due secoli di industrializzazione per un modo di vita consumistico nei paesi sviuluppati. E’ facile chiedere anche a noi di correggere errori commessi da altri. Per cambiare le nostre industrie, per ricorrere a nuove forme di produzione, abbiamo bisogno di grossi investimenti. E i fondi mancano”. Mr Monhohan Singh, che diavolo sta dicendo? Ha dato un’ occhiata all’India di recente o vuole semplicemente prenderci in giro? Il pianeta è anche mio, se uno di noi due diventa di troppo sono guai per tutti!!
L’india e la Cina vogliono dal “presuntuoso” mondo occidentale 400 milioni di Euro per iniziare un processo di adeguamento alle regole in materia ambientale in uso presso i così detti paesi sviluppati per di più da completare nel 2050.Quando fa comodo sono il “terzo mondo” ma se ci parli assieme sono “il futuro che avanza”. Se gli diamo quei soldi la nostra civiltà non è al tramonto, abbiamo già spento le luci e chiuso il bar. Se le regole le lasciamo fare a loro la festa è finita, ben venuti nel nuovo-reality show in onda a reti unificate: “Il pianeta delle scimmie, in diretta da quello che resta del mondo!!”
Signor Monhohan Singh, in tutta onestà, ho il timore che senza un serio cambio d’atteggiamento rendere radioattivo per qualche secolo il suo paese rappresenterebbe un investimento meno cotoso e maggiormente benefico per l’ecosistema del pianeta Terra. E’ per questo timore che tutta l’Asia si sta dotando del deterrente nucleare Mr. Singh?
Foto: Enzo Santambrogio / Testi: Davide “Birillo” Valsecchi