Mi è sempre piaciuta questa canzone, fin da bambino. E’ una canzone strana, piena di mistero ed in grado di stuzzicare la fantasia. Il viaggio, la corsa a cavallo, la fuga da una donna. Una bella avventura insomma.
Solo grazie ad un amica ne ho compreso il senso, confesso che non avevo mai afferrato la metafora che nasconde il testo, l’allegoria della vita e del destino che si cela in quel viaggio.“Ma scappa dalla morte?!” le ho chiesto trentenne con l’innocenza di un bambino. Mi sono stupito di non essermene mai accorto, un fatto che, a suo modo, è anch’esso una metafora. Nonostante tutto continua a darmi una grande allegria ed il viaggio, il mio viaggio, ancora mi appassiona. Sapere che un’affascinante signora ci accompagna è quasi divertente: «Mi perdoni, mia signora, per lo sporco sui miei laceri vestiti, per la barba lunga e gli scarponi. Sono in viaggio da molto e molto vorrei viaggiare. Guardi nei miei occhi azzurri per conoscere la mia strada mentre le porgo il mio inchino, io non distoglierò lo sguardo. Le cedo il passo ma se non vuole baciarmi lasci che prosegua, non sono uomo da maritare e lei non è per me, sebbene mia sia promessa fin da quando ricordi. Stupido come tutti gli uomini le accarezzo il viso credendola mia ma sò che Lei, come tutte le donne, è libera e sarò io ad essere suo quando e come più le aggraderà. Le bacio le dita, signora, devo proseguire ora.»
Mai stato bravo con le donne, vado a finir di preparar lo zaino che qui ci si perde in chiacchiere!!!
By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it https://www.youtube.com/watch?v=EROK8RCF9K0