Il Triangolo Lariano ed Asso erano noti fin dai tempi romani per la bontà della loro acqua, sono gli stessi Plinii a riferirlo e sembra che anche il nome Asso derivi dalla parola celtica “fonte”. La cosa non stupisce visto la quantità di sorgenti e le numerevoli fontane che si trovano sulle nostre montagne. La nostra acqua, inestimabile risorsa del nostro territorio, diede vita a due aziende per l’imbottigliamento per le acque minerali: La Fonte San Luigi e la Fonte Gajum.
La Fonte San Luigi si trova a Barni e la sua sorgente sgorga a 740 metri. Lo stabilimento di acque minerali divenne, dopo la seconda guerra mondiale, uno dei punti di riferimento dell’economia vallassinese grazie alla fama della sua acqua. La tradizione vuole infatti che nel quattordicesimo secolo la sorgente sia stata benedetta addirittura da San Carlo Borromeo, il santo infatti vi si dissetò essendo l’unica fonte non contaminata dalla peste. La fonte San Luigi è tutt’oggi in attività nonostante le difficoltà che una piccola azienda locale può affrontare sul complesso mercato ormai nazionale ed internazionale dell’acqua minerale.
La Fonte Gajum, a Canzo, deve il suo nome al nobile romano, Lucius Gajus ed ebbe un periodo di grande fama a cavallo tra il ‘700 e l’800 quando personaggi come Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni scelsero Canzo per trascorrere periodi di vacanza. A loro si deve l’espansione del nostro territorio e in particolare la costruzione del Teatro Sociale di Canzo, un vero gioiello dell’ architettura neoclassica.
Purtroppo è un un esempio in negativo di quanto grave possa essere trascurare i patrimoni del nostro territorio. La fonte infatti è stata chiusa sulla fine degli anni novanta dopo gravi problemi attraverso tutti gli anni ottanta. Lo stesso stabilimento giace abbandonato purtroppo ormai da anni.
Ma per questo fallimento non va condannata nè l’azienda nè la bontà dell’acqua. Si dimentica spesso che gli illustri politici di Roma durante tutti gli anni ottanta furono investitori aggressivi e potenti sul mercato delle acque minerali. Tale Giuseppe Ciarrapico, Senatore della Reprubblica Italiana, braccio destro dell’Onorevole Giulio Andreotti e pluri condannato dalla Corte di Cassazione Italiana era il padrone del gruppo Recoaro e per questo chiamato “il Re delle acque minerali”. Durante il suo “regno” oltre 180 piccole fonti minerali locali chiusero i battenti per lasciare spazio ai grandi nomi. E così chiuse anche la fonte Gajum.
Il signor Ciarrapico, classe ’34, Romano, nonostante tutto, nonostate i trascorsi legali ed alcune recenti elocubrazioni sul Fascismo, si è presentato alle ultime elezioni. Eletto, è attualmente componente della commissione industria, commercio e turismo. Tutte le condanne sono state confermate dalla Cassazione ma condonate in “detenzione domiciliare” per motivi di salute. Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza. Bisogna essere politici d’alto livello per parlare in tal modo del benessere e degli interessi di un popolo.
Ogni volta che passo davanti al vecchio stabilimento della Gajum non posso che pensarci e rimpiangere l’enorme opportunità che tutta la nostra valle ha perso. Ora ci resta solo la Fonte San Luigi e dobbiamo considerala come un nostro patrimonio, un aspetto da salvaguardare del nostro territorio, una responsabilità ed un’opportunità da considerare come parte integrante del nostro turismo.
E’ l’ultima fonte del Triangolo Lariano e questo non va ignorato!