Percorrendo la centrale via Matteotti al numero civico 19 è visibile la Casa Citterio, di origine quattrocentesca, che conserva al suo interno due interessanti finestre con cornici in cotto. Sempre all’interno di questo palazzo vi erano anticamente degli affreschi di squisita fattura con raffigurato “il mito di Fetonte“.
Le scene raccontano la storia del giovane Fetonte, figlio di Elio, il dio del sole, che volle guidare il carro del sole attorno alla Terra ma purtroppo, per la sua inesperienza, non riuscì a dominare i focosi cavalli. Giove dovette intervenire e, per salvare la terra, non gli restò che colpire il giovane con un fulmine che inesorabilmente precipitò schiantandosi al suolo, sotto gli occhi esterrefatti della madre e delle sorelle. Questi affreschi sono attualemtne conservati ed esposti nella Sala Musicale del Castello Sfrorzesco di Milano e vengono attribuiti ad Andrea de Magistris. L’abitazione era anticamente la dimora di un nobile commerciante di lana della famiglia Curioni.
Sempre nel centro storico si segnala Palazzo Scipiotti, edificato tra il 500 ed il 600, su tre piani, con facciata elaborata in nobili forme tardo manieristiche ed un portone ad arco decorato a grosse bugne. Grandi ferriate sporgenti proteggono le finestre del piano terreno mentre le caratteristiche corniciature a rilievo decorano le finestre di forma barocca. La tradizione vuole che in queato palazzo sia vissuta una giovane della nobile famiglia Belgioioso di Milano, mandata in provincia a causa di uno scandalo amoroso che l’aveva coinvolta.
Poco distante vi è l’antico Palazzo Magnocavallo, con caratteristiche militari, forse in passato fu una casa-forte. Fino al secolo scorso ospitò l’Osteria dei Fiori. La famiglia Magnocavallo fu una delle piu’ potenti di Asso e, già menzionata nel 1300, si estinse nel 1700.
Antiche note storiche ricordano come alcuni appartenenti a questa famiglia girassero ogni sera per le vie del paese chiedendo preghiere e suffragi per i morti della peste, quale ringraziamento per essere stati preservati, nel 1576, dalla terribile epidemia.
Sulla piazza della chiesa prepositurale è affacciato il seicentesco Palazzo Visconti, modificato nell’ottocento e in anni piu’ recenti per soddisfare esigenze commericiali ed abitative. In facciata si distingue il bel portale ad arco decorato da bugne, che introduce, attraverso un androne a volta, nel cortiletto dove si intravvede ancora parzialmente la pavimentazione a ciotoli disposti a raggiera.
Davanti alla chiesa parrocchiale sorge il Palazzo Mazzini, edificato al centro del paese al posto di tre antiche abitazioni tra cui quella della famiglia Curioni. L’edificio divenne poi Casa del vecchio Comune con annessi portici del Mercato. La Piazza antistante rese meglio visibile la facciata della chiesa prepositurale, che venne così a posizionarsi frontalmente alla grande scalinata. Palazzo Mazzini fu progettato nel 1855 dall’Architetto Verza.
Proseguendo sempre nella via centrale si incontra Palazzo Masciadri, che racchiude all’interno dell’androne la raffigurazione dei sei stemmi relativi ad importanti famiglie di Asso. Si possono riconoscere: la famiglia Parravicini con il cigno, la famiglia Curioni con il castello bianco, la famiglia Del Pero e la famiglia Sormani con l’immagine di un Leone.
L’attuale Palazzo Comunale, progettato dall’Ingenier Prato e completato nel 1886, venne realizzato dopo l’unione con Scarenna e Pagnano. La Sala consialiare con soffitto decorato conserva al suo interno: il cippo romano in granito con iscrizione dedicata ai due Plinii, l’antica campana che chiamava a raccolta la popolazione per le assemblee ed i processi e una targa in legno della Pretura di Asso. Interessante è il busto di Giuseppe Mazzini, opera del Gonfalonieri, e la lapide dedicata a Pio XI (Papa Ratti).
Tratto da “Il borgo di Asso, frammenti di Storia”, opuscolo pubblicato dal Comune di Asso ed edito da PAM Edizioni. L’opuscolo è disponibile presso le segreterie del Comune.