“Quello è un drogato, devi fare attenzione e non accettare nulla da lui. Prometti!!” Ricordo quello che mi diceva la mia nonna indicandomi i tipi strani che giravano in paese. Con il senno di poi non posso darle torto, dietro ai muretti e nei parchi i “tossici” lasciavano in giro le loro siringhe, prova evidente del male di cui si nutrivano.
All’epoca credevo che il vero problema della droga fosse l’inciviltà dei drogati che si ostinavano a lasciare in giro la loro immondizia. Il problema era che sporcavano, avessero imparato ad usare i cestini il problema sarebbe finito. Beata innocenza.
Ma tra gli anni ’80 e ’90 di innocenza ne è girata poca, la faceva da padrona l’eroina e gli aghi fiorivano nei cessi delle stazioni, nei giardini e nei boschi. Dalla città la piaga si diffondeva lungo le valli e disseminava croci nei paesi di montagna dove la tristezza di essere fuori dal mondo si sconfiggeva anche in un buco.
La Valtellina, ma anche la nostra Asso, ha avuto le sue vittime, le sue infinite tragedie ed è stupido ed ipocrita negarlo. Conosco gente di qui e di altri paesi bruciata nel fiore degli anni, ho visto piangere ragazzi tra il sangue e le lamiere ed ho incontrato ragazze bellissime che hanno barattato anima e corpo per spegnere il fuoco dell’astinenza. Hiv, malattia, abbandono e miseria.
La mia generazione ha visto chiudersi un ciclo, ha visto cadere il muro e schiudersi la speranza. Ha visto il mondo arrancare confuso in una fugace pace e poi precipitare, con due palazzi e due aerei, nuovamente nella paura. Il mondo è tornato buio e sinistri spettri tornano a lambire i giovani che si battono per il proprio posto al sole.
Crisi, paura, incertezza e gli sciacalli tornano ad affollare gli angoli cercando di campare vendendo le loro illusioni a chi è troppo stupido per guardare la vita neglio occhi e vedere quanto faccia schifo. L’eroina fa il suo grande ritorno accompagnata dalla più aristrocratica cocaina, tanto chic, che imbianca i nasi degli idioti che si beano di quei quattro soldi che hanno messo assieme, pronti a farsi di crack quando il portafoglio sarà vuoto. Pasticche e paste per dimenticare che si è giovani, per illudersi che la festa non finisca. E poi si precipita, come stelle cadenti verso il suolo per non alzarsi più.
Ho “messo via” quelli della mia generazione e quelli della precedente e a vedere l’attuale livello di stupidità temo di vedere la piaga diffondersi ancora, di vedere altri idioti che piangendo affogano nel proprio sangue supplicando “io non volevo”.
Sulle bustine di zucchero sta scritto: “al mondo esistono tanti lupi perchè pascolano tante pecore”. Se non sapete che fare della vostra stupida vita per lo meno non offritevi in pasto ai puscher che affollano discoteche e bar di periferia. Gente squallida che inquina il mio mondo nutrendosi della vostra vita.
I benpensanti vi diranno che non hanno visto mai niente, che è un problema di altri, che alle persone per bene non succede. Nessuno si droga e nessuno va a mignotte ma il giro è sempre là, attivo ed allarga il mercato. In vita mia io non ho mai girato lo sguardo, non ho mai avuto paura di guardare il mondo, ho visto scorrermi attorno di tutto ed il più delle volte ero lì anche quando le cose finivano male, perchè comunque finiscono male.
Non so che dire a questa generazione, in parte la spazzerei via a calci ed in parte non posso che provare tristezza. Eravamo così anche noi ed a volte è solo questione di fortuna. Posso dire che in questo strano gioco tocca fare la differenza ed il più delle volte non c’e’ niente e nessuno che ci possa aiutare in questo. Tocca arrangiarsi e battersi. Qualche volta, però, basta un po’ di aria fresca e qualche amico per tirare avanti e vedere se c’è qualcosa di buono nel giorno che arriva.
Laciate perdere quello schifo, se deve finire che almeno non sia nel vostro vomito…
“don’t let the days go by glycerine”
by Bush – Glycerine 1992
Davide “Birillo” Valsecchi